Identità mancate

Da quando sono in galera, complici i lunghi silenzi, i momenti solitari ed il continuo esame introspettivo, la mia capacità di osservazione è diventata sicuramente più critica e performante facendomi cogliere sfumature e particolari sfuggenti.
Per certi versi, con una similitudine, è come se fossi diventato cieco e tutti gli altri sensi si fossero notevolmente sviluppati rendendomi più sensibile ai diversi aspetti della vita…paradossale questo aspetto poiché le privazioni e la chiusura avrebbero potuto penalizzarmi molto…invece sono diventato più attento ai dettagli nell’esaminare persone e situazioni.
Purtroppo una considerazione che da un po’ porto dentro me è che per una lunga serie di cause
circostanziali l’identità popolare vada via via perdendosi appiattendo nell’ultimo ventennio “le genti” dentro e fuori.

Per spiegare meglio il mio concetto analizzo a ritroso, come già fatto da molti, le decadi del secolo scorso facendo una fotografia sugli usi e costumi di quegli anni.
Partendo dalla fine della seconda guerra mondiale che ha fatto da spartiacque col passato e sancito un cambio generale di mentalità ed intenti, tutte le decadi hanno particolarità uniche, specifiche ed affascinanti e rivelano un senso unico d’appartenenza fino al nuovo millennio e che ora mi sembra perduto…infatti lo scioccante attacco dell’ 11 Settembre 2011 ha di fatto “svegliato” bruscamente il mondo intero dal suo torpore obbligandolo ad una attenzione maggiore a quei piccoli e grandi cambiamenti che eravamo abituati a vivere.
La famigerata globalizzazione(termine oggi ormai più che inflazionato) è stata sicuramente un’esigenza
mondiale per controllare meglio problematiche serie e criticità, ma ha di certo contribuito a all’appiattimento culturale dell’umanità.
Ognuno di noi è figlio del proprio tempo solo i visionari lo anticipano, solo i nostalgici lo rimpiangono … ed a partire dalla ricostruzione degli anni ‘50, passando per il boom economico dei ‘60 e i turbolenti anni ‘70, fino ai coloratissimi anni ‘80 ed ai tecnologici ‘90 tutte le varie generazioni si sono distinte attraverso le tradizioni, la musica, la moda, il cinema e l’arte nel tentativo di emergere e valorizzarsi lasciando un segno indelebile direi un graffio come una firma nel generale quadro complessivo.
Oggigiorno purtroppo ci si trascina spersonalizzati e divisi(fintamente uniti)dai “social media”
nell’intento di “apparire senza essere” facendo un quotidiano abuso di internet indotti più nell’emulare
qualcun’altro che cercare la propria orgogliosa identità.
Io che notoriamente sono appassionato di Cinema se guardo una scena di un film anche a me sconosciuto dello scorso secolo so perfettamente collocarlo nel tempo…viceversa faccio fatica a distinguere una pellicola del 2003 da una del 2013 fino ad una del 2023…salvo naturalmente rare eccezioni.
Ragionando grossolanamente, ma concretamente, la musica che ha partorito i “Beatles” ed i “Beach
Boys” (insieme a tanti altri straordinari gruppi ed interpreti) negli anni ‘60…il “folk” e la “disco dance” nei ‘70…la “tecno” e l’”hip hop” negli anni ‘80…fino al “grunge” ed al “garage” negli anni ‘90 (onnipresenti “pop” e “rock” che si sono continuamente rinnovati)… invece negli ultimi vent’anni ha di fatto soltanto trasformato ed evoluto il “rap” in “trap” e prodotto come pacchetti preconfezionati in serie cantanti sbocciati dai Talent show con sonorità, atteggiamento e look uniformi a discapito del grande e prestigioso cantautorato italiano.
Stesso discorso si può fare anche per la moda che ha ormai dimenticato le iconiche “Super top model”…che facevano sognare uomini e donne…sminuendo il ruolo delle indossatrici, ma se l’obiettivo lodevole era di dare alle persone differenti modelli di bellezza, non sempre dico io, le grandi firme dimostrano grande rispetto valorizzando il fattore umano…difficilmente poi rivedremo una moda che contestualizzi con i propri abiti generazioni come i “Paninari” o i “Metallari”(potrei citarne una decina) poiché scarseggiano quei Personaggi unici di enorme carisma e personalità tali da reinventare da soli uno stile…grandissimi nomi…non certo gli odierni e fastidiosi influencer!!!
Insomma, la direzione mi sembra chiara e segnata ed io la considero e la vivo come una lenta deriva e
nonostante io sia da sempre proiettato, curioso ed entusiasta verso il futuro, guardo indietro con
romanticismo ed avanti un po’ disilluso… sarà l’età…voi che dite?

Vespino

Autore dell'articolo: feniceadmin