Il mondo che sarà

Una delle mie preoccupazioni più grandi da quando sono in galera è il cambiamento generale esterno a discapito della mia situazione “stile parcheggio” che mi vedrà qui dentro ancora per un po’.

Proprio oggi sentivo che nel 2026 stamperanno nuove banconote e tutti i cittadini potranno votare i
personaggi storici più influenti da raffigurare sopra di esse.
Poco male, dico io…a tutto ci si abitua… infatti non mi allarmano troppo le innovazioni materiali (tecnologia su tutto) perché son sempre stato lucido e sveglio da riaggiornarmi di volta in volta, io
temo un rivoluzionamento dei valori nei pensieri della società.
A questo proposito, sempre attraverso la televisione, ho notato un paio di situazioni per me allarmanti che son passate forse in secondo piano, ma che voglio sottolineare e riprendere per una maggior riflessione e discussione con voi che leggete.
Durante i mondiali d’atletica svolti quest’anno a Budapest a prescindere dai risultati ottenuti, molti atleti italiani alla fine della loro prova, durante le interviste di rito, si affannavano più volte a ribadire come gli sforzi prorogati durante la loro performance fossero anche una risposta decisa a tutti coloro che non credevano nella riuscita dell’atleta stesso.
Io che da anni seguo lo sport a tutti i livelli son rimasto basito. In pratica questi giovanissimi ragazzi dovevano rispondere materialmente a tutti i loro “haters” sui social, poiché continuamente bersagliati, si trovavano piuttosto disturbati dall’enormità di critiche feroci subite che spesso toccano la sfera del personale.
Io ero semplicemente abituato ad atleti, soprattutto a quelli vincenti, che dopo un buon risultato sprizzanti di gioia ringraziavano lo staff, la federazione o al massimo Dio e che dedicavano la medaglia ottenuta a famigliari e persone care…non certo sprecando parole per individui anonimi colmi di rabbia, magari neppure competenti.
Mi hanno sempre insegnato ad ascoltare CHI dice COSA…nel senso che la libertà di parola è sacrosanta, ma per me ha un differente peso la frase pronunciata da chi ho stima, invece che, come in questo caso, da chi non conosco nemmeno.
I social network hanno un grandissimo valore ed un importante impatto emotivo, ma se usati male sono un veleno per la nostra società.
Bisogna esser forti oltremodo per reggere l’urto di continue critiche che disperdono molte energie,
mentre un’atleta dovrebbe esser sgombro in testa e concentrare tutte le sue forze psicofisiche nella
sola preparazione del gesto sportivo.
Non tutti hanno il carisma dell’immenso Mohamed Alì che a provocazione rispondeva con una provocazione più grande…ma lui era un mito assoluto difficilmente imitabile.

Altra notizia per molti versi sorprendente è stata l’impugnazione al T.A.R.(tribunale amministrativo regionale) da parte di molti genitori per le bocciature dei loro figli.
Premesso che da statistica solo il 10% di questi ricorsi sono stati accolti, io mi domando come sia stato possibile che negli anni l’istituzione scuola abbia perso così tanto valore da poter permettere
addirittura che l’operato di Presidi e Professori possa esser messo in discussione praticamente da
chiunque.
Esistono e son sempre esistiti casi limite di giudizi finali scolastici che non corrispondevano al vero valore dello studente, ma al limite venivi rimandato su più materie o graziato(si diceva) protetto dal tuo Angelo custode…ma io non ricordo nessuna bocciatura che non fosse più che meritata.
Ho diretto contatto con qualche insegnante di oggi che fa un po’ da pompiere e cerca di spegnere sul
nascere questo mio ardore contrastante, dicendomi che tutto sommato la situazione è sotto controllo e che gli studenti sono stimolanti, recettivi e piuttosto educati. Io rimango scetticamente comunque sul “chi
va là” perché penso che il problema nasca più da lontano, dalle famiglie.
Non per fare il nostalgico, ma ai miei tempi se il professore ti riprendeva, a casa i genitori ti sgridavano (se ti andava bene), ora mi sembra che per una frenetica gara dell’apparenza ogni famiglia deve esporre uno studente modello, se no sai che brutte storie su Instagram durante l’estate a studiare per recuperare, invece che in spiaggia con gli amici!
SIGNORI NON SCOMBINATE IL MONDO PER FAVORE…che io quando esco tutto sommato me lo voglio godere come lo avevo lasciato, dove una semplice parola aveva un grande ed importantissimo significato: RISPETTO.

Vespino

Autore dell'articolo: feniceadmin