Così questo giornale ha parlato del nostro compagno morto dopo una settimana di agonia. “Nulla più
di questo , nessuna notizia di chissà quale rilevanza …”.
Così aveva concluso questo giornale e questo giornalista che sembra aver voluto prendere le distanze da questo lettore “scomodo” se vogliamo e siccome aveva fatto i complimenti per le recensioni della giornalista Graziella Cortese hanno voluto sottolineare il fatto che fra il detenuto ormai deceduto Andrea Pagani e il giornale c’era stato solo questo tipo di “legame”. Diciamo che hanno messo le mani avanti come a dire: “si è vero abbiamo avuto a che fare con questo detenuto ma solo per questo motivo”.
Poi tra l’altro l’hanno dipinto come un mostro anziché parlare di una nuova morte in carcere e cercare di capire il vero motivo che ha portato alla morte il nostro compagno, dicendo anche molte bugie sul suo conto. Perché sì, è vero che Andrea era in carcere per omicidio ma era un omicidio involontario comunque sia un uomo era morto e quindi era giusto che Andrea pagasse il suo debito con lo Stato ed è proprio quello che stava facendo da detenuto modello e questo tengo a sottolinearlo perché neppure nella settimana in cui è stato male fino alla sua morte ha dato fastidio o urlato o preteso cure, ha sempre agito nel pieno rispetto delle regole carcerarie, facendosi addirittura da solo una richiesta scritta per essere ricoverato. Questo per farvi capire che era un’ ottima persona e non aveva mai avuto problemi con nessuno né con altri detenuti né tanto meno con gli Agenti di Polizia Penitenziaria.
Ma dire che era un alcolizzato e un drogato è un offesa a una persona che tra l’altro non può neanche più difendersi. Certo, non aveva buoni rapporti col padre e neppure col fratello, ma il giornale che ha dipinto come un mostro in cerca di alcool e droga Andrea forse si è dimenticato di scrivere che Andrea faceva l’insegnante in una scuola materna e in più insegnava a giocare a tennis alle persone e questa cosa stona un po’ con l’essere un drogato o un alcolizzato che picchia il padre settantaquattrenne tutti i giorni per farsi dare i soldi per drogarsi e alcolizzarsi. Questo famosissimo giornale, “il Risveglio Popolare” molto famoso a livello internazionale (ovviamente sto ironizzando), questo supergiornale in questo caso non ha fatto il suo dovere e cioè informare le persone di cosa era successo in un carcere e perché, ma ha quanto meno divagato e infangato l’ormai deceduto Andrea. E noi tutti partecipanti al progetto della redazione “la Fenice” non ci stiamo a far passare questa cosa come un semplice errore di chi ha scritto quello squallido articolo che abbiamo voluto farvi vedere. La nostra meraviglia sta anche nel fatto che il giornale il “Risveglio Popolare” è il giornale della Curia eporediese dal quale ci aspettavamo un minimo di senso di umanità.
Non si può, nel 2024, fare ancora notizie in questo modo disgustoso, senza rispetto.
Porteremo avanti il nostro progetto più motivati di prima per il nostro amico e compagno non solo di detenzione ma anche di redazione, lo faremo per lui e per tutti coloro che vogliono sapere sempre la verità e che ne hanno il pieno diritto. Il nostro amico Vespino (così si firmava sotto gli articoli) non è morto invano.
Per concludere il medico legale che è venuto in carcere quella maledetta mattinata aveva parlato di embolia polmonare, che si avvicina di più alla realtà di una persona che ha sofferto per quasi dieci giorni peggiorando giorno dopo giorno prima di passare a miglior vita. Non certamente un infarto che ti prende all’improvviso e non ha sintomi visibili come quelli che aveva il nostro povero Andrea.
Per concludere spero che Andrea ora possa veramente stare meglio e riposare in pace.
Noi da quaggiù continueremo a portare avanti questo progetto con l’entusiasmo che ci metteva lui, di divulgare sempre e comunque la verità per chi vuole saperla.
Ivrea lì, 15 Gennaio 2024
Valerio