Che ne sarà di noi?

Bella domanda questa se stiamo a vedere come vanno ultimamente le cose nel mondo.
Davvero una bella domanda.
Domani è il mio compleanno, compio 31 anni, sono qui (penso) giustamente a farmi domande sul futuro e soprattutto se riuscirò ad averne uno visto i tempi che corrono.
So che tutto ciò dipende da me, dall’impegno che metterò nel fare bene le cose una volta fuori dal carcere.
Non fraintendetemi non voglio dare la colpa a nessuno, anche se in realtà se le cose stanno così in Italia e nel mondo di sicuro qualcuno ha qualche responsabilità in più di me, ma non farò come fa qualcuno che punta sempre il dito verso gli altri senza mai assumersi la responsabilità delle proprie scelte e delle conseguenze che hanno avuto.


Domani compirò 31 anni, mi chiedo molto spesso se ormai sono troppo “vecchio” per fare determinate cose, poi mi fanno ragionare e mi dicono che sono ancora in tempo per fare tutto quello che voglio, si, mi sono perso la gioventù ma ad essere sincero non mi sento indietro, anzi, senza peccare di arroganza a volte mi sento più avanti di qualche mio compagno di disavventure più grande di me.
Dipende sicuramente dal fatto di come ognuno di noi vede e percepisce le cose.
Mi ritengo una persona molto aperta a livello mentale e quando vedo l’ottusità e l’ignoranza degli altri che dovrebbero o potrebbero insegnarmi qualcosa sulla vita “normale”, rimango basito.
Mi chiedo tante volte se veramente un giorno vorrò avere dei figli ed ogni volta che mi faccio questa domanda la risposta è sempre la stessa, ovvero, che non voglio avere dei bambini a cui lasceremo in eredità questo mondo.
In effetti dalla mia generazione a quelle prima della mia, non abbiamo fatto molto per imporci o per cercare di cambiare le cose qui in Italia o almeno per evitare di arrivare a questo punto, le generazioni precedenti si accontentavano di lavorare senza però pensare a chi sarebbe venuto dopo, nel settore lavorativo come in tutti gli altri settori che ti possono offrire una vita più dignitosa.
Poi con tutte queste guerre, perché mettere al mondo un bambino? Per farlo soffrire? No, questo non lo permetterei mai.
La guerra sta per coinvolgerci molto più velocemente e molto più da vicino di quanto pensassi, siamo veramente ad un passo dalla rovina ma nessuno sembra rendersene conto, o forse sono io a esagerare, ma questa è la sensazione che ho.
Domani compirò 31 anni ed ho paura di non riuscire a costruirmi un futuro che valga la pena di essere vissuto, questo comunque non vuol dire che non ci metterò tutto me stesso nel provarci. Magari dovrei andarmene via dall’Italia, questa potrebbe essere una buona soluzione ed allora rivedrei anche il discorso dell’avere figli oppure no, ma poi mi chiedo, siamo davvero sicuri che all’estero stanno così tanto meglio di noi? Stando a sentire qualche amico che ha vissuto in Olanda o in Spagna o in Inghilterra o in Irlanda la
risposta è sempre sì, stanno molto meglio di noi.
Sono molto più avanti di noi e guadagnano 100 volte più di noi, un amico mi ha detto che ha vissuto 2 anni in Olanda e guadagnava dai 1500 ai 2000 euro a settimana, solamente mettendo mattoni, insomma facendo il muratore con la specializzazione nel mettere i mattoni e tirare su muri, portava a casa circa
8/10 mila euro al mese, in Irlanda si guadagna ancora di più ho saputo.
Qui in Italia se fai questo mestiere ti porti a casa 2000 euro al mese quando ti va bene e ti spacchi la schiena per 8/10 ore al giorno.
Certo, può andare bene quando sei da solo e non hai una famiglia da mantenere, ma appena ti sposi e fai un figlio le spese si triplicheranno ed allora quei 2000 euro non ti basteranno mai. Potrei aprire un’attività di ristorazione ma sicuramente non qui in Italia dove lo Stato si prende il 60% dei tuoi guadagni, poi parlano di criminali, quando questa “estorsione legalizzata” la mettono in pratica proprio loro che dovrebbero combatterla.
Domani compirò 31 anni e la vedo dura, ma con la famiglia che ho e con le mie forze non mi arrenderò, non lascerò che sia la vita a farmi ma sarò io a farmi la vita, non mi importa di quanto impegno ci dovrò mettere, lo farò.
Mio nonno paterno, pace all’anima sua, mi diceva sempre quando ero piccolo e mi portava in montagna con lui, che nella vita ci vogliono sangue, sudore e lacrime, ora capisco cosa cercava di dirmi.
Mi chiedo che ne sarà di noi perché veramente le cose negli ultimi anni sembrano andare sempre peggio e pure sembra che agli italiani non importi più di tanto o magari io che sono qui dentro apprendendo le notizie dai TG manipolati dal governo, non so realmente la verità di come la stanno vivendo fuori i cittadini del bel paese, dove tutto è vietato ma niente è proibito.
Ricordo qualche anno fa, quando in Francia alzarono il prezzo della benzina di circa un euro non ricordo bene, comunque scesero in piazza i famosi “Gilet Gialli” e nel giro di una settimana il prezzo della benzina tornò ad essere quello di prima.
Con questo non voglio incitare nessuno a protestare in maniera violenta come hanno fatto in Francia, cerco solo di dire che forse qui in Italia abbiamo dimenticato che siamo noi i sovrani di questo paese e che gli uomini e le donne del governo sono lì per noi e grazie a noi.

Uno dei tanti problemi dell’Italia poi è che non c’è unione, tra nord e sud, tra “terroni” e “polentoni” e
lo Stato ci sguazza su questo argomento e gli piace che le cose restino così, perché un popolo diviso è molto più facile da gestire, non agevolano percorsi di studio e di lavoro perché anche in questo caso un paese di poveri e di ignoranti è molto più facile da raggirare e governare, noi non dovremmo mai
dimenticare che il popolo è sovrano.
Non dovremo mai dimenticare che l’arma più potente che abbiamo è quella del sapere, dello studio, della cultura, dell’informazione e dell’informarsi.

Non possiamo lasciare che ci imbroglino a loro piacimento quando basterebbe poco per far capire a chi governa che non possono più manipolarci! Ognuno di noi, ognuno di voi è fondamentale per questo paese e forse questo lo abbiamo dimenticato, ma è bene tornare a ricordarlo perché le cose vanno male e se continueranno così andranno sempre peggio.
Domani compirò 31 anni e mi domando che ne sarà di noi e voglio credere con tutto me stesso che riusciremo a cavarcela tutti, che la guerra cesserà e cesseranno tutti gli abusi contro i popoli più deboli, voglio credere che ci sarà più uguaglianza tra tutte le persone di diversa etnia, colore e religione, voglio
credere che sia così per vivere una vita migliore, perché l’inizio del cambiamento dipende dal modo in cui vedi e pensi le cose e io penso che tutto andrà bene. Siamo un popolo forte e ognuno di noi avrà ciò che si merita, ecco che ne sarà di noi. Speriamo.
Come sempre spero di essere riuscito a farmi capire. Grazie a tutti, ciao.

V.R

Autore dell'articolo: feniceadmin