Gli squali del Covid-19

Dall’inizio di questa epidemia siamo passati dal vendere settimanalmente poche mascherine protettive per naso e bocca (ad uso medico-infermieristico), sino a gestire, neanche a distanza di un mese, milioni e milioni di prenotazioni per la produzione e trasporto delle stesse da e per ogni luogo dei mondo (soprattutto per l’Italia, inclusa nella triste classifica che la vede globalmente tra i 3 Stati con maggior numero di persone infettate e di decessi).
È come se metaforicamente dalla spiaggia ci fossimo catapultati improvvisamente in mare aperto; ed in mare aperto vivono gli squali, quelli più grossi, quelli che banchettano proprio nelle acque più scure e profonde: sono gli sciacalli, gli speculatori senza scrupolo.
Tornando sopra, abbiamo riportato che dal dilagarsi dell’epidemia, i vari DPCM (molti emanati a poca distanza temporale l’uno dall’altro), decreti regionali ed emendamenti emergenziali vari, hanno palesemente imposto l’utilizzo delle protezioni individuali di cui sopra. Tali leggi sono state rivolte soprattutto a tutela del personale medico ed infermieristico coinvolto in prima linea in questa “guerra” contro il nemico invisibile e letale: il Coronavirus.
Tuttavia, non ci si sarebbe aspettato che nonostante la solidarietà dimostrata da parte di molti addetti al settore sanitario e della protezione civile, oltre che della intera popolazione italiana, venissero a galla notizie a dir poco agghiaccianti: per esempio mascherine protettive, il cui prezzo è rincarato anche del 1000%; mascherine introvabili; Guardia di Finanza che sequestra quintali di scatoloni contenenti mascherine contraffatte, firmate in Italia nei “laboratori fai da te”, dai furbetti che le hanno comprate in Cina ed oltretutto non a norma igienico-sanitaria.
Leggiamo e sentiamo dai telegiornali di ogni frequenza televisiva che le Forze dell’Ordine sono costrette ad utilizzare sempre le medesime mascherine, scambiandosele a fine turno coi colleghi, per poi essere riutilizzate ancora ed ancora (chiaramente con proprietà filtranti e caratteristiche protettive ormai del tutto compromesse). Se tale notizia risultasse del tutto vera, ci auguriamo che chi avrà la fortuna di sopravvivere ed uscire da questo inferno, si ricorderà molto bene di ciò che hanno detto e realmente fatto i nostri politici.
Oltre le solite vergognose truffe all’italiana, ci dicono di aver sentito (spero da fonti poco attendibili) che certi avvocati (avvoltoi, più che avvocati) cerchino di persuadere famiglie coinvolte in casi di parenti infettati o deceduti per Covid19 a sporgere denuncia nei confronti dei medici, infermieri e paramedici (sul piano addirittura delle manchevolezze personali o trascuratezze professionali). Questo non è assolutamente il momento di scherzare: siamo arrivati ad oltre 20.000 vittime, più di 100.000 persone infettate. Medici, infermieri e volontari che si immolano letteralmente per una causa collettiva, mettendo a serio e concreto repentaglio la propria vita (vedasi il numero progressivo costante di medici morti durante l’epidemia e glissiamo sul personale infermieristico e correlato).
Lavorano costantemente, senza pausa, per dare il massimo che possono, al fine di curare “tutti”. Ovvero chiunque si meriti di rimanere in vita. Ne sono la riprova le immagini toccanti di questi medici, infermieri ecc. dal viso segnato, ferito dalle mascherine ed altri dispositivi di protezione individuale; volti stanchi, ma dagli occhi speranzosi di chi non smetterà mai di lasciar andar via una sola vita. A tutto ciò si aggiunge pure la drammatica situazione della incomprensibile, quanto assurda burocrazia italiana, che blocca letteralmente la produzione ed il trasporto dei dispositivi di protezione, destinati urgentemente agli ospedali sprovvisti, stracolmi di pazienti in condizioni critiche di vita.
Dai media emergono ovviamente altre mancanze: pochi respiratori e macchinari accessori per un’adeguata presa in carico dei pazienti destinati alle terapie intensive e sub-intensive: attrezzature necessarie per fronteggiare Covid-19.
A fronte di tutto ciò, siamo certamente solidali nei confronti delle persone che hanno subìto perdite gravissime a causa di questo devastante virus, tuttavia reputiamo del tutto inaccettabile e deplorevole il comportamento o gli atteggiamenti di rivendicazione che “certe persone”, evidentemente non del tutto consci di ciò che dimostrano essere, mettono in atto per contrastare quello che veramente funziona in questo Paese e si sta dimostrando essere l’orgoglio più grande della nostra Nazione: il desiderio di non mollare mai, di sconfiggere il brutale nemico invisibile.
I volti dei nostri “Eroi” sono quelli dei medici, infermieri, paramedici e volontari che combattono allo stremo delle forze per tutelare la vita di ognuno di noi (anche del più menefreghista o disinteressato e negligente). Ma mentre ci stiamo tanto ricordando degli eroi, mentre gli osanniamo, e li chiamiamo angeli, ci dimentichiamo degli sciacalli, degli Squali che trovano prede facili in acque buie e profonde.

Michelangelo (Uomo Ombra) in collaborazione con Diego T.

Per contattare la Redazione La Fenice o commentare l’articolo scrivi a   [email protected] oppure accedi a Facebook alla pagina la fenice – il giornale dal carcere di ivrea

Autore dell'articolo: feniceadmin