Gli occhi del vespino

Premessa dell’autore

Buongiorno a tutti i lettori…sarò il vostro “Vespino”, pungente ma sempre obbiettivo nel recensire film recenti o più datati che hanno colpito la mia attenzione nel bene e nel male… sì perché ogni mese scriverò, sperando di scatenare in voi interesse e reazioni, su una pellicola per me riuscita e su una purtroppo deludente. Così facendo per andare incontro ad un pubblico maggiore abbraccerò tutti i generi cinematografici cercando così di essere più trasversale ed adatto ai 6 ai 96 anni!(come il monopoli).

Giudicare un’opera cinematografica è comunque un’operazione di responsabilità a prescindere dai propri gusti personali e ci vuole onestà intellettuale e coerenza per rendersi credibile al lettore…partendo dal presupposto che non ho mai fatto studi specifici del settore e, anche se all’età di 12 anni presi parte ad un film, la mia è soprattutto una grande passione amatoriale.

Il cinema ha sempre suscitato in me grandi e contrastanti emozioni e la trovo una straordinaria e potente opera d’arte capace di comunicare con tutto il mondo con linguaggi e stili diversi… e se anche voi come me avete questo interesse spero di muovere qualcosa nell’animo di chi legge.

Buona visione…dal vostro Vespino.

HUGO CABRET (Scorsese) 75/100

Hugo Cabret è un film splendente! Scorsese si reinventa e ci regala questo omaggio ai pionieri del cinema muto attraverso gli occhi del tenero ma coraggioso protagonista. La fotografia eccelle e ritrae una “Ville Lumiere” dei primi anni trenta scintillante senza arrivare all’obbiettivo in modo diretto, ma bensì attraverso le straordinarie avventure del piccolo Hugo e di altri simpatici e caratteristici personaggi ambientate nella stazione centrale di Parigi. Lo spettatore fin da subito si getta o comunque viene rapito dall’atmosfera che il regista crea con ottimi effetti speciali, stilisticamente perfetti, senza che si finisca nell’esagerazione pura. Questa pellicola confeziona con una splendida scenografia l’argomento che tratta, come una fine cornice per un bel quadro. Il cast azzeccato e variopinto si muove bene all’interno di una trama mai scontata e banale che saprà sorprendere ed emozionare fino alla fine. Appagante.

VALERIAN E LA CITTA’ DEI MILLE PIANETI (Besson 2017) 60/100

Luc Besson si cimenta in questo film lasciando al passato generi come il thriller o l’action-comedy tentando una strada secondo me non sua. Durante la proiezione si possono riconoscere rimandi, accenni o addirittura copiature di “Avatar”, ”Blade runner”, “Star wars” e perfino de “Il pianeta delle scimmie”. Nulla di nuovo quindi neanche nella trama che vede un comandante dell’esercito tentare di insabbiare un suo precedente genocidio, uccidendo trent’anni dopo gli unici sopravvissuti e potenziali testimoni. Besson tra scrittura,riprese e post-produzione allunga di molto i tempi di consegna di questo prodotto e sinceramente non si capisce che perfezionismo cercasse poichè il tutto risulta pasticciato ed approssimativo. Purtroppo anche il cast a volte è fine a se stesso, scollato e sprecato. Emblematico il fatto che il grande Etan Hawke sia in scena per appena due minuti e mezzo. Se si possono salvare quindi i bei visini dei due protagonisti di certo non si può premiare questo vano sforzo del regista di differenziarsi dal passato. Occasione persa.

Vespino

Autore dell'articolo: feniceadmin