Che bello! ero arrivato in spiaggia dopo aver trovato una cara amica al bar del camping, non avrei mai pensato di incontrare una mia vecchia amica conosciuta molti anni prima. Lei era Monica… io subito non l’avevo riconosciuta, per il sole che mi rifletteva sugli occhiali, camminando mi trovai un punto d’ombra e girandomi riconobbi la ragazza con i capelli rossi, snella, occhi verdi, e ricordai chi era. Fu subito un impatto indescrivibile di ricordi del cuore.
Monica si avvicinò e io le andai incontro come se lei mi avesse attratto con una calamita, le dissi: “Ma sto sognando, è Monica!?”
Poco dopo ci accomodammo ad un tavolo fuori, con una vista mozzafiato, … praticamente entrai nell’estate, ma non solo, mi sentii un brivido, il classico brivido di una persona che aveva provato una grande “cotta” qualche anno prima.
Monica mi raccontò che era in camping con i suoi genitori, e con occhi di speranza mi fece capire che la sua vita non era andata come avrebbe voluto, anzi era “fresca” da una delusione d’amore… io le dissi: “Sono cose che capitano, l’importante è che tu ti sia fermata in tempo, ora non pensare al tuo passato”.
Monica disse con voce convinta: “Ti va di fare il bagno?”
“E’ tanto che aspetto di essere al mare e non voglio perdere questo momento, soprattutto con un amico così vero”, io: “Certo!” ci avviammo verso il mare che sembrava che aspettasse noi, Monica mi diede la mano e io provai un brivido, ci guardammo negli occhi e fu subito messaggio ricevuto.
Ricordo che in acqua non c’era molta gente, ma l’importante è che noi eravamo insieme in quella giornata inaspettata ed a me venne in mente quando eravamo stati vicini di tenda e cercai di ricordaglielo, ma Monica capì subito e mi disse: “Ma sei in tenda?” ed io le dissi “si!”… allora Monica mi chiese: “Mi piacerebbe vedere come ti sei aggiustato in campeggio. Io capii subito che non era interessata alla mia situazione di accampamento ma voleva appartarsi con me. Uscimmo dall’acqua, prendemmo gli asciugamani e di volata, andammo nella spiaggia… la sabbia era praticamente incandescente, poco dopo ci trovammo alla mia piazzola .. ed ecco la mia tenda.
Monica con voce meravigliata disse: “Stupenda! ma è la tenda che usavi un tempo?” ed io risposi di sì, così la invitai ad entrare, Monica si meravigliò dell’ordine e mi disse :”Non sei cambiato per niente” ed io feci cenno di sì, “nel senso che ti preoccupi delle tue cose, ma soprattutto dei tuoi ricordi che custodisci nel tuo cuore.”
Franco C.
Per contattare la Redazione La Fenice o commentare l’articolo scrivi a: [email protected]
oppure accedi a Facebook alla pagina La fenice – Il giornale dal carcere di Ivrea (@lafenice.giornaledalcarcere)