Le giornate dentro queste quattro mura di questa struttura con spessissimo cemento, ma soprattutto con
un’infinità di ferro e altri metalli simili, che ci circondano e che abbiamo intorno, sono dure da passare.
Il fatto è che il ferro ci perseguita, in ogni angolo dei nostri movimenti che facciamo, nell’arco della nostra giornata.
Che sia per andare a scuola o per andare in palestra o per recarsi in infermeria, per qualsiasi evenienza
di salute.
Possiamo renderci conto che ci sembra di soffocare come se non riuscissimo a trovare una via di
fuga, ma arriviamo a tale punto che sembra ci possa mancare perfino L’aria.
Abbiamo comunque la nostra ora d’aria nella quale possiamo andare in cortile oppure quando si può andare al campo sportivo per poter giocare al pallone, ma anche per poter andare in palestra, per poter svagare un attimo la nostra mente, per quel millesimo di secondo, di tempo rispetto a tutto ciò che ci
circonda.
Incominciando da quel cemento e ferro che abbiamo intorno, io personalmente posso dire che le mie giornate le riesco a sopportare andando un po’ giù all’aria per fare qualche passeggiata, poter scambiare qualche parola con le persone che ho conosciuto, ma in particolare quando vado al campo sportivo per dare qualche calcio ad un pallone.
In quel preciso istante mi sembra che non sono in quel luogo, e di non essere circondato in particolare
da quelle quattro mura che sembrano immense.
Gianluca
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