Alfredo Cospito, un anarchico tra i boss

Questa vicenda è particolarmente unica quanto estremamente illegale.

Cospito un anarchico che faceva propaganda del pensiero a cui apparteneva, Cospito che aveva preparato due ordigni esplosivi i quali non avevano arrecato danno a nessuno, Cospito che venne condannato per strage anche se non ci fu nessun morto o ferito, Cospito che prima di essere messo nel circuito del 41Bis intratteneva conversazioni epistolari con persone anarchiche come lui, Cospito che ora è in sciopero della fame da parecchio tempo, Cospito che ha subito l’illegalità della legge forse solo perché il suo pensiero poteva essere fastidioso e veritiero.

Il 41Bis venne creato all’incirca al tempo di Falcone e Borsellino in quanto erano gli anni in cui si doveva contrastare la mafia ed eliminare ogni contatto tra il boss o gli affiliati con la cosca esterna.
Questo regime era nato come legge emergenziale per quegli anni fino a che non si trovasse un altro sistema per limitare le associazioni mafiose, col tempo però rimase in vigore anche se dichiarato anticostituzionale più volte, persino dall’Unione Europea.
Questo regime vige ancora ai giorni nostri e con gli anni si è differenziato, dapprima era stato prettamente strutturato per chi apparteneva ad associazioni mafiose, oggi viene utilizzato anche per reati diversi da quello per cui era stato creato, sicuramente reati gravi ma che per legge non potrebbero rientrare in tale circuito visto che modifiche su questo regime non ne sono state fatte.

Il 41Bis ripeto era nato e lo è tutt’ora per impedire collegamenti tra il detenuto “ boss o affiliato” e l’associazione mafiosa di appartenenza, questo era ed è l’unico motivo, ora come mai la legge ancora una volta si calpesta da sola violandosi e facendo di una persona ciò che le pare calpestando per di più l’articolo 27 della Costituzione? Semplice, perché nel sistema Italiano non c’è controllo nè garanzia dello stato del detenuto e di ciò che ha commesso, ognuno che ha potere può fare ciò che vuole di una persona che ha commesso uno o più reati e sia che sia giusto o sbagliato va sempre bene ciò che viene detto da chi ha potere decisionale, per questo in Italia nello stato detentivo siamo soppressi e senza “armi” di difesa, solo in pochi casi il detenuto a cui sono stati violati dei diritti riesce a far valere la sua parola.
Tornando a Cospito per ciò che ha commesso appare già evidente un errore, lui ha preparato dei
pacchi bomba, esplosi ma senza alcun ferito o morto quindi il capo d’accusa potrebbe essere di
danneggiamento “contenuto nel libro di reati contro il patrimonio” perché purché non abbia causato
né feriti né morti ha sicuramente danneggiato qualcosa sul suolo pubblico che è parte del
patrimonio, in secondo luogo, se proprio si vuole applicare il reato di strage bisogna farlo con un’
attenta modifica e derubricazione drastica della pena, non avendo egli ferito nè ucciso nessuno si
parla di tentata strage quindi si deve applicare l’ART.56C.P. “che vuol dire delitto tentato” davanti
a quello di strage, così facendo sarebbe corretto anche se dal mio punto di vista anche per
esperienze vissute passate, il danneggiamento sarebbe ancor più corretto ma ripeto questo è un mio
punto di vista.
Nella speranza che qualcuno possa salvare Cospito da una morte certa viste anche le sue
dichiarazioni, mando un in bocca al lupo a Cospito anche se questo messaggio per le condizioni in
cui si ritrova gli rende impossibile vederlo e invito chi ha potere su questa vicenda di rivedere e
ripensare ciò che sta arrecando a Cospito per far sì che lui possa scontare la sua condanna per quel
che è in maniera corretta e dignitosa ma soprattutto per evitare l’ennesima morte in carcere per
violazione dei diritti.

Omar P.

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Autore dell'articolo: feniceadmin