E pensi, pensi a come cazzo sei finito qui dentro, credi che sia solo un brutto sogno ma non è così, ti
svegli ogni fottuto giorno in questo buco chiamato cella e non ti capaciti di come sia potuto succedere.
Poco dopo ti ricordi di tutto ciò che hai passato e cosa ti ha condotto in questo inferno terreno, poi ti
guardi allo specchio e sei incredulo, inizi a sentire tutto ciò che provi, un miscuglio di sentimenti,
rabbia, odio, frustrazione, tristezza incolmabile e ti chiedi come una struttura possa quasi spezzarti,
renderti nullo, quasi fossi ubriaco ogni istante delle giornate, quasi stessi per morire da un istante
all’altro e non riesci a trovare una risposta a nessuna delle tue domande …
Ogni istante, anche se non vuoi, torni a pensare a cosa hai passato e ti chiedi il perché di tutto ciò, ti chiedi come una persona possa esser così cattiva, meschina e schifosa, ti ricordi come era sentirsi un pezzo di carne e ripensi alla tua famiglia ed alla donna che ami che sono tutto ciò che ti ha dato forza in quei mesi così lunghi e realizzi che la stessa cosa che ti ha dato forza è quella che ti ha fatto essere così debole … che paradosso, ma credo sia normale, le tue più grandi debolezze provengono da ciò che più ami ed ora paghi, paghi da mesi che sembrano anni ed anni, paghi nel sonno grazie agli incubi che non ti lasciano mai stare, paghi mentre sei sveglio con l’angoscia continua ed il rimorso per ciò che hai fatto, rivedi il suo volto ogni volta che chiudi gli occhi e ti svegli sudato fradicio e ghiacciato, vorresti fosse solo un sogno ma così non è.
Spesso penso al motivo per cui ho deciso di sopravvivere ed ancora non riesco a capirlo, paura per la vita dei miei? Non so se sia solo quello, magari istinto di autoconservazione, ma non credo nemmeno solo quello, c’è qualcosa che non capisco, mi sento uno zero, mi sento perso nel nulla, a vagare in un oblio senza fine, diviso dalle persone tanto amate da alte mura ma allo stesso tempo sento dentro me che è giusto che io sia qui perché ho commesso un errore, il volto di sua figlia, così piccola, dolce ed indifesa che non potrà mai più riabbracciare suo padre perché io l’ho ucciso, la moglie che non potrà più stringerlo e baciarlo a causa mia, tutti questi pensieri non mi danno pace, non sono un assassino, non capisco perché io non sia riuscito a morire come lui voleva e basta, mi sento in colpa per il dolore che gli
altri sentono, mi sento come mai in vita mia mi sono sentito …
Qui mi viene detto che l’avrebbero fatto tutti ciò che ho fatto io, tutti dicono la stessa cosa ed io non
trovo il minimo conforto perché la vita di un uomo non va tolta, non sono Dio, non sono nessuno
per arrogarmi il diritto di scegliere chi vive e chi muore, ma non sono morto e non capisco per quale
motivo io non lo sia. Le giornate passano e le domande stanno sempre lì, non riesco a vivere sereno,
non riesco a bere, mangiare o respirare senza questo costante senso di angoscia che non svanisce
nemmeno grazie alle pastiglie per l’umore, non passa il tremore alle mani ed al resto del corpo, non
passa il fiato corto ed il dolore che mi strazia dal profondo, non so più come fare ad andare avanti
ma so che devo stringere i denti e lottare, non so per cosa ma lottare e far passare le ore, i giorni, i
mesi e gli anni che mi separano dall’agognata e tanto attesa quanto prima scontata libertà che ora si
fa sentire così tanto che pare ti manchi la cosa fondamentale del tuo essere.
Toccare l’erba dei campi, correre con i tuoi cani, vedere la tua ragazza felice e sorridente che gode della loro presenza e dei tuoi abbracci, l’aria fresca, la natura intorno a te, i tuoi genitori che ti attendono per pranzo, le carezze sul viso di tua madre, la sigaretta con tuo padre e veder tua sorella passeggiare spensierata con il suo cane …. Tutto ormai lontano e così appannato, così irraggiungibile per una scelta di
merda, la tua vita senti che è arrivata al termine del suo corso, scorderai il calore della donna che ami, scorderai il suo profumo, i suoi occhi impressi nel tuo cuore rimarranno un ricordo e l’unica cosa che ti resterà è il dolore così grande che alle volte ti fa venire il desiderio di farla finita per sempre, per non soffrire più, per dire basta a tutto ed arrenderti per un’unica ed ultima volta nella vita …
Poi ripensi a tutte quelle persone che ti amano e che ti aspettano e decidi di stringere ancora di più i denti e lottare un altro giorno sperando che si possa avvicinare a te il giorno della tua liberazione, che per ora non vedi e che speri esista. Viene solo voglia di urlare fino a strapparsi le corde vocali, viene voglia di spaccare tutti i muri a pugni, calci e testate fino allo stremo del tuo corpo, è una guerra interiore che per la prima volta in vita mia affronto, uno scontro gigantesco, interminabile con te stesso, uno scontro che non so dove potrà condurmi, alla mia fine e pazzia o al punto di uscirne di ghiaccio, freddo, senza più sentimenti …
Non so più cosa dire e pensare, non so più chi sono, non so più nulla, tutte le mie certezze sono svanite nel nulla come il fumo della sigaretta che mi accompagna nelle mie giornate, tutto sta svanendo e la stanchezza si fa sempre più sentire, la voglia di alzarsi la mattina sta scomparendo gradualmente, la mancanza dell’alcool che bevevo ogni notte per sopportare i tormenti inflitti da quel mostro a cui ho tolto la vita è sempre più forte, riesce a contorcermi le budella, a farmi sentire l’astinenza di qualcosa per la prima volta in vita mia che appena avrò il coraggio dirò ai medici per farmi aiutare, perché ho bisogno di aiuto, di sostegno, sono sempre stato io a sostenere tutti nella mia vita e per la prima volta mi trovo in ginocchio con la necessità di una mano …. Mi vergogno di me stesso, mi vergogno per cosa ho subito, mi vergogno di me stesso per cosa ho fatto e mi vergogno perché ho bisogno di aiuto …. Io, forte, incrollabile che aiutavo tutti sono arrivato allo stremo, sono arrivato al punto di rottura, al punto tale da chiedere ad uno sconosciuto una mano, un medicinale, un’iniezione, un qualcosa che possa alleviare un minimo questo mio dolore interiore.
Dove sono finito … cosa mi è successo, chi sono diventato, chi sono ….? Domande infinite senza una sola risposta… Ora torno nel dolore dopo questo breve sfogo … buona giornata a tutti …
Tantalo
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