Il fallimento di un intero sistema carcerario

Pensieri, pentimenti, ricordi rimossi, sono le emozioni che provo-vivo ogni giorno.
In questi luoghi di tortura chiamati Carceri, è impossibile poter provare emozioni, impossibile vivere sotto una luce di positività.
Quante volte vorrei esprimere liberamente quello che sento dentro, ma il rischio è troppo grosso … Arrivano trasferimenti solo perché uno magari vuole esprimersi, essere sè stesso … siamo pacchi postali!!
la mia testa è molto stanca, “anche se sono vicinissimo all’uscita”, finalmente a poter riabbracciare la libertà, i miei cari e confessare a loro il mio pentimento d’aver sbagliato con la legge.
C’è il fatto che il non poter essere me stesso in questo luogo per paura di ripercussioni mi crea panico… panico, pensieri, domande che non trovano una risposta.

In questi luoghi, dovrebbe esserci la massima giustizia, comprensione … ma invece non è così… allora a che cosa serve stare in carcere dove solitudine e abbandono emotivo sono all’ordine del giorno?
Si viene privati della libertà perché si è commesso un reato, ma alla fine qui dentro cosa cambia?
La mia rabbia é che tanti sanno, vedono, ma nessuno fa nulla …
Perché?
Dov’è la verità?
Dov’è la giustizia, la comprensione?
Tutti sono convinti che queste quattro mura di tortura psicologica, fisica siano luoghi di rieducazione, ma io mi chiedo; MA DOV’E’ la rieducazione ?
ORA DICO IO ALCUNE COSE IN MERITO:

  • L’indifferenza é di casa ….
  • Il menefreghismo nei nostri confronti é all’ordine del giorno …
  • Il tacere per non avere ritorsioni
  • La sofferenza che si vive ogni giorno.
    Panico … , penso, soffro, taccio.
    Egregi giudici, magistrati, perché tutta questa convinzione che il stare in carcere sia uno strumento giusto per rieducare una persona che ha commesso un errore con la legge ? Secondo voi è il metodo giusto?
    Allora mi permetto io di darvi un consiglio.

Mettere i detenuti a lavorare, a fare del volontariato, ore di sacrifici … questa potrebbe esser un’opzione valida, in modo che il detenuto capisca il prezzo e l’importanza che ha la libertà, lo scoprire dentro a sé stessi quanto sia bello fare del bene al prossimo … non ci vuole tanto, basta un gesto e puoi aiutare chi ne ha bisogno.
Avete una toga addosso, essere giudici, avere il potere di decidere sulla vita d’un altra persona, non significa che dobbiate rovinare la vita a una persona, togliendo minuti, ore, giorni, mesi, anni e ribadisco una cosa fondamentale: non è corretto l’allontanamento dai propri cari affetti.
Mettetevi una mano sulla coscienza, se l’avete .. dare 6 ore al mese di colloquio, 1 chiamata a settimana secondo voi è una cosa corretta??
Questa è un’ennesima figuraccia della legge e dello Stato Italiano .
Sono consapevole che chi è qui dentro al 99,9% ha commesso un reato ed è giusto pagare il debito anche per rispetto della popolazione libera … ma in maniera dignitosa e che vengano messi in atto i nostri diritti che purtroppo non ci vengono riconosciuti.
Vi chiedo un favore a tutti voi lettori, fate girare questo articolo, il mio scopo è quello che questo messaggio arrivi a chi di competenza.
( umanità, dignità, giustizia vera è ciò che servirebbe in questi luoghi. )

Ice

Autore dell'articolo: feniceadmin