Tre poesie di Victor

Distopia

Siamo l’esibizione di una vita che non rimane nel tempo ,
siamo sorrisi dispersi nelle paranoie del vento
un amore che fiorisce all’ alba e svanisce nei fumi del tramonto
siamo gli errori di una vita che presentano il conto .
Un posto a tavola vuoto di un anima che ho amato troppo
a ricordo di una amica giovane e dolce persa sul colpo
oggi nevica tra i rumori sconnessi poco considerati
rivivendo momenti che un tempo erano dorati
il freddo è dentro, e l’inverno è mite
rinchiuso in calcoli di probabilità smarrite
eterno dolce dolore di rime che parlano di te ormai finite
segregato in una distopia di vite non ancora iniziate e già finite.

fenice

Silenzi nascosti nelle grida di una fenice,
la redenzione complessa, che mi rende felice
la verità necessaria che rinasce dalla cenere
qualcosa di meraviglioso come la bellezza di venere
il sangue d’inchiostro che mi tiene in vita
mi batteranno i battiti ed e già finita .
L’universo malato di un’anima oscura .
Le stelle lontane la sua unica cura

jasmin

anche gli angeli più belli ti portano all’ inferno

l’amore ci mastica

l’odio uccide l’anima

parole che sfumano

in silenzi convergenti

asfissiati da rumori silenti

ti ho persa sul colpo .

ho pianto dall’alba al tramonto.

Immerso nella flora

c’è un posto migliore per noi dopo l’aurora .

tu che sei una crisalide

dono qualche lacrima di mare alla tua lapide

ho pianto dall’alba al tramonto

per ogni giorno che aspetto il tuo ritorno

sei un fiore strappato troppo presto al creato

ho pezzi di te incastrati negli occhi

infondo mi hai donato un pezzo te

e ho perso un pezzo di me

Autore dell'articolo: feniceadmin