Buongiorno cari lettori della Fenice, oggi siamo qui a raccontarvi le eventuali sanzioni disciplinari e
le misure di sicurezza che si possono contrarre durante la detenzione, partendo dalla più lieve alla più grave:
-Richiamo del direttore: consiste nell’essere convocato in udienza innanzi al direttore che contesta verbalmente un’inosservanza agli ordini ai quali il detenuto deve sottostare. Fatto ciò il detenuto rientra nella normalità carceraria e se nei sei mesi successivi dalla data del richiamo il detenuto non incorre in altre sanzioni il richiamo viene annullato non perdendo alcun beneficio.
-Ammonizione: viene emanata dal consiglia di disciplina, i cui componenti sono tre: il direttore o chi ne fa le veci, l’educatore e lo psicologo, a volte può capitare che ci sia anche il medico. È simile al richiamo del direttore con l’unica differenza che è convocata da un’equipe denominata consiglio di disciplina. Consiste nell’essere convocati dall’equipe dove viene contestata l’infrazione disciplinare fatta, è una sorta di cartellino giallo che se nei sei mesi successivi dalla data dell’infrazione il detenuto non incorre in altre sanzioni, l’ammonizione viene annullata non perdendo alcun beneficio.
-Esclusione dalle attività in comune: viene emanata dal consiglio di disciplina, da un minimo di giorni 1 ad un massimo di giorni 15, consiste nel non poter frequentare la scuola e i corsi professionali per i giorni di esclusione, inoltre se si è lavoranti si viene sospesi retrocedendo nella graduatoria. Comporta la perdita dei benefici.
-Esclusione dalle attività ricreative e sportive: viene emanata dal consiglio di disciplina, da un minimo di giorni 1 ad un massimo di giorni 15, consiste nel non poter frequentare le salette di socialità, il campo sportivo e la palestra per la durata della sanzione. Comporta la perdita dei benefici.
-Isolamento diurno: viene emanata dal consiglio disciplinare, ed è la sanzione più grave, da un minimo di giorni 1 ad un massimo di giorni 15, consiste nell’essere trasferiti in una sezione apposita dove vieni collocato per tutta la durata della sanzione e sei escluso da ogni attività, sei chiuso nella cella e hai a disposizione solo un’ora d’aria al giorno in uno spazio molto ristretto. Questa sanzione prevede giornalmente di essere visitati dal medico (cosa che non avviene quasi mai) per assicurarsi che il detenuto sia in salute e possa proseguire l’isolamento.
-Isolamento durante la permanenza all’aria aperta detto 14bis: questa è l’unica misura di sicurezza che viene emanata dal P.R.A.P o dal D.A.P. La durata varia, ma comunque si parte da un minimo di 15 giorni, e dipende dalla pericolosità del detenuto. Se non ci si trova in un carcere adibito per tale misura di sicurezza si viene trasferiti immediatamente in una struttura apposita. La cella dove sconti questa misura di sicurezza (denominata in gergo carcerario cella liscia) è sprovvista di tutto, hai uno sgabello fissato a terra e così anche la branda, il tavolino sempre fissato o a terra o a muro, il materasso dello spessore di 5cm di un composito duro, il cuscino non viene fornito, lenzuola e coperta solo provenienti dall’amministrazione penitenziaria: non è possibile avere le personali, non è possibile avere il fornello e nemmeno l’accendino, puoi avere solo un cambio di vestiario, non c’è la televisione e non puoi avere radio o lettore cd, l’unico modo per passare il tempo è leggere (libri che non puoi scegliere) o fare quel poco di attività che ti permette la piccolezza dell’ambiente in cui ti trovi; inoltre, ti vengono ridotti i colloqui con i familiari e le telefonate. Questa è davvero una tortura vera e propria, sei isolato e soprattutto volontariamente dimenticato.
Sinteticamente vi abbiamo raccontato le sanzioni disciplinari dalla più lieve alla più grave. Chi vi scrive ha vissuto sulla propria pelle le sanzioni più gravi e vi racconterà cosa si prova e cosa succede in quelle condizioni.
-L’isolamento diurno: si può dire che è comprensibile pagare la sanzione, ma non i dispetti che vengono con essa: già sei in una cella chiusa e solo con un’ora d’aria, in una gabbia di tre metri per due e non ci si lamenta; ma i dispetti che vengono fatti, ad esempio chiedi di telefonare alla famiglia (diritto imprescindibile) e ti viene detto “aspetta cinque minuti” e invece quei minuti diventano ore con il rischio di perdere o saltare la chiamata; stessa cosa per la doccia, inoltre dovresti essere visitato tutti i giorni dal medico (previsto dalla sanzione) per verificare le tue condizioni di salute in base alle quali viene stabilito se puoi continuare l’isolamento, peccato che non viene quasi mai fatto. Se a tutto ciò ci si aggiunge il 14bis diventa un vero e proprio inferno dato che ancora di più le restrizioni aumentano e si inaspriscono: lenzuola solo dell’amministrazione, niente cuscino, un solo cambio di vestiti e tutto il resto fuori dalla cella, due chiamate al mese alla famiglia e due colloqui, niente televisione o radio, cancello e blindo chiusi (perciò per chiamare la guardia ti devi svenare), la doccia dieci minuti contati, se vuoi fumare devi chiamare la guardia perché non ti lasciano l’accendino e devi sperare che sia uno che fumi, altrimenti niente, non puoi cucinare, puoi solo cibarti del vitto dell’amministrazione (immangiabile) insomma questo è il massimo dei massimi come tortura fisica e psicologica. In questa condizione impari veramente ad essere forte e solo, in caso uno non riesca a reggere questo regime detentivo e manifesta squilibri o atti di autolesionismo viene portato nella sezione psichiatrica, se sei in Piemonte Sestante, (nota come settima) del carcere di Torino dove sei dimenticato e ti applicano una terapia obbligatoria che ti rende inerme tipo automa praticamente uno zombie. Se sei fortunato il minimo del trattamento è di un mese, dal quale comunque riporterai danni celebrali a vita, e comunque prima che uno riesce a riprendersi passano svariati mesi.
Le nostre considerazioni sono che, è giusto che vengano presi dei provvedimenti disciplinari se commetti delle infrazioni, ma devono essere volti al recupero del detenuto e non, come sono ad oggi, al suo peggioramento, perché l’esito evidente di tali punizioni /sanzioni è che portano solo al peggioramento dell’individuo: o diventi più arrabbiato e cattivo di prima, oppure ti lasci andare e diventi un malato psichiatrico a vita.
Noi che vi scriviamo ci siamo salvati dall’essere malati psichiatrici ma portiamo dentro dei ricordi che ci hanno fatto diventare più arrabbiati e cattivi di prima, fortunatamente siamo forti e ciò non lo esterniamo non cadendo nel loro gioco e vincendo noi questa battaglia ma non la guerra essendo il percorso ancora lungo e pieno di insidie, ma noi confidiamo in noi stessi e nella possibilità di instaurare un dialogo con voi lettori che ascoltate le nostre voci.
Uomo ombra Angelo S.
Omar P.
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