La pandemia in carcere

Buongiorno a tutti, sono entrato in carcere un anno e mezzo fa, eravamo in piena pandemia e da prassi sono dovuto stare due settimane in isolamento, allora oksenza mascherina, ci controllavano solo la temperatura, eravamo ancora agli inizi.
Nel corso del tempo abbiamo visto la gente ammalarsi, intasare gli ospedali e le terapie intensive, infine morire in massa non solo in Italia ma in tutto il mondo.
Le case farmaceutiche in gara per riuscire a produrre un vaccino. Ne sono stati prodotti e testati alcuni ma la gente continuava e continua a morire tutt’ora per via delle varianti del Covid, come Delta e l’ultima Omicron con un tasso di propagazione altissimo.

Si scatena il caos più totale: la gente non sapeva e non sa di chi fidarsi, i social e i programmi televisivi con teorie varie hanno molto spesso creato ansia e confusione.
Le regioni cambiavano e ancora, seppur di meno, cambiano colore di continuo. Tutti ora indossano le mascherine, si dovrebbe sempre mantenere la giusta distanza, locali e i luoghi di aggregazione chiusi, vaccinazioni non obbligatorie ma consigliate, Green pass e super green pass per accedere al lavoro, nei negozi ecc … C’è poi chi non vuole vaccinarsi, i novax manifestano ovunque infrangendo ogni regola … insomma il quadro generale non sembra essere molto rassicurante.
Questa non è che una breve sintesi di ciò che accade fuori, all’interno delle carceri tutto è diverso. Avete mai pensato a ciò che potrebbe succedere se scoppiasse il Covid all’interno di un carcere?
Durante le feste natalizie, a causa di alcuni casi di sospetti positivi siamo rimasti chiusi in cella per circa dieci giorni e poi ancora a gennaio e, solo da pochi giorni possiamo nuovamente uscire dalle celle.
Come si sa , spesso in una cella da due capita che uno sia positivo e l’altro negativo e non c’è sempre possibilità di separare le persone in questione. Siamo quasi tutti vaccinati, ma non tutti, perché anche qui non c’è obbligo vaccinale.
Come già abbiamo raccontato, un nostro “compagno di viaggio” non vaccinato è deceduto lasciandoci una immensa tristezza.
La polizia penitenziaria dovrebbe, immagino, poter sottoporsi al tampone regolarmente, ma non credo che ciò avvenga.
Come si può immaginare in un luogo dove il distanziamento di per sé e quasi impossibile, anche sanificare in modo adeguato oggetti di uso comune e ambienti non è sempre possibile …
Spesso temo per la mia salute, so di dover espiare una pena, ma non per questo devo rischiare di perdere la vita.
Questa è la situazione delle carceri … non so come andrà a finire, vorrei uscire sano …

K.

Autore dell'articolo: feniceadmin