Lo Stato e i suoi doveri

È la Dichiarazione dei diritti dell’uomo della Rivoluzione francese del 1789 la prima ad affermare che lo Stato deve proteggere i diritti umani, quando afferma che “lo scopo di qualunque associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili (cioè che non si estinguono mai) dell’uomo”. Lo Stato può dirsi legittimo solo se tutela i diritti umani. Si parla in questo caso di stato di diritto. Lo Stato, dunque, è a sua volta sottomesso al diritto e deve rispettarlo. In uno stato di diritto, il governo non può prendere a pretesto l’interesse superiore della patria per giustificare atti ingiusti contro gli individui. Non è più ammessa la cosiddetta ragione di Stato.

Il rispetto dei diritti umani si traduce in leggi dello Stato che garantiscono le libertà fondamentali. Si parla di libertà pubbliche per indicare l’insieme dei diritti e delle libertà individuali e collettive che sono
riconosciute e garantite dallo Stato. Compilando oggi una lista di queste libertà in un paese come l’Italia, si può facilmente arrivare a definire che cos’è la democrazia. La legge garantisce pertanto:
– La libertà di movimento, la sicurezza (cioè la tutela da arresti effettuati senza una ragione legale), la tutela della privacy, il diritto di proprietà.
– La parità di accesso alla giustizia, il diritto di essere assistiti da un avvocato difensore, il libero accesso agli incartamenti personali, la presunzione di innocenza.
– Diritto a un giusto processo. Ogni persona ha diritto a ricevere un giusto processo. I tribunali sono i luoghi dove si giudicano le persone che hanno compiuto qualche reato e dove si risolvono le contese e i litigi che possono nascere tra persone o società. Ogni tribunale è presieduto da uno o più giudici, ai quali spetta il compito di ascoltare le parti in causa, verificare l’esattezza dei fatti e infine decidere chi ha ragione e chi ha torto.
– Le libertà di pensiero e di espressione: la libertà d’opinione, la libertà religiosa, la libertà d’espressione
artistica ecc.
– Le libertà collettive (cioè quelle che riguardano gruppi di individui): la libertà di associazione, di riunione, di manifestazione, di stampa, di unione sindacale, il diritto allo sciopero e così via.
*” La parola democrazia è formata da due parole greche: démos, che significa “popolo”, e cratos, che
significa “forza, potere”. La democrazia è quindi il governo del popolo. Il governo democratico si basa sul
principio che il popolo è sovrano: ogni cittadino ha una parte del potere, cioè di sovranità.”
L’espressione “diritti dell’uomo” indica l’insieme dei diritti fondamentali che devono essere garantiti :
I DIRITTI NATURALI COME CITTADINI LIBERI. IMPUTATI O RECLUSI.

LA CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI
La “Convenzione europea dei diritti umani” venne firmata nel 1950 dai paesi membri del Consiglio d’Europa. Essa si ispira alla Dichiarazione universale della Nazioni Unite ma, diversamente da questa, è un
accordo internazionale che impegna gli stati che l’hanno ratificata (come ha fatto l’Italia nel 1955). Attualmente, la Convenzione è il modello di garanzia internazionale dei diritti umani più perfezionato che
esista al mondo.
Ciò che la rende particolare è che essa ha dato vita alla Corte europea dei diritti umani, un organo
incaricato di esaminare le denunce riguardanti la violazione, da parte di uno Stato, delle disposizioni della
Convenzione. Si tratta della possibilità eccezionale di poter intervenire negli affari interni di uno Stato in
nome dei diritti umani.
Resta ancora molto da fare affinché in tutto il mondo vengano rispettati i diritti umani. Sono decine di
migliaia i prigionieri che sono ancora oggi torturati o maltrattati in numerosi paesi, mentre le detenzioni
arbitrarie (cioè senza motivo) sono ancora praticate correntemente. Le carcerazioni per motivi politici, gli
atti di molestia, le forme di sopruso, le discriminazioni religiose o razziali, i matrimoni forzati sono tutti
esempi di violazione dei diritti umani.
Per questi motivi, l’operato delle organizzazioni non governative (come, ad esempio, Amnesty
International) è determinante per sensibilizzare e tenere informata l’opinione pubblica e, allo stesso
tempo, fare pressione sui governi.

Omar P.

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Autore dell'articolo: feniceadmin