Come ogni anno, fuori dagli Istituti Penitenziari la scuola ha inizio verso la metà di Settembre.
In carcere è un po’ diverso, in quanto di solito la scuola ha inizio, se tutto va bene, verso i primi di Ottobre, per motivi organizzativi e per motivi di reperibilità di insegnanti disposti a lavorare dentro il Carcere.
L’inizio della scuola in carcere è molto diverso da quello dell’inizio della scuola all’esterno anche se per certi versi è anche uguale.
L’inizio della scuola in carcere segna finalmente l’inizio delle varie attività di istruzione per i detenuti, dai corsi di alfabetizzazione ai corsi più avanzati fin anche alle scuole superiori ed alle Università, in alcune Carceri Italiane.
Per i detenuti l’inizio della scuola segna una linea invisibile di euforia contenuta in quanto da oggi in poi si avrà qualcosa da fare, qualcosa che ci impegni la giornata in modo serio e persino costruttivo.
I mesi che precedono l’inizio della scuola e cioè l’estate sono mesi dove ognuno di noi ristretti cerca di passare il tempo come meglio può, ma non si ha nulla da fare realmente tanto da ritenersi impegnati in qualcosa.
A parte quelli che fanno parte della redazione come me, noi infatti abbiamo la possibilità di sfogare i nostri pensieri su determinati argomenti e qui dentro credo proprio che sia un lusso, anche perché la redazione non è solo scrivere articoli ma è anche aggregazione e scambio di idee su vari argomenti e accadimenti della settimana.
Quindi come dicevo prima la Scuola segna l’inizio, per i detenuti che vogliono farne parte, di un impegno costante e volenteroso, qui nel carcere di Ivrea i corsi sono tanti e vari: italiano, inglese base, inglese avanzato, matematica, alimentazione, fitness e dieta, storia e geografia, teatro e musica e sono tenuti a cura del C.P.I.A.4 (Centro Provinciale Istruzione Adulti).
Sono tanti i detenuti che si iscrivono per fare la scuola ma già dopo la prima settimana il numero di questi detenuti è dimezzato, primo perché non tutti sono veramente interessati a imparare qualcosa e quindi vanno a scuola solo per perdere tempo arrivando in ritardo, secondo perché non tutti qui dentro sono in grado di portare avanti un impegno che li vorrebbe presenti con costanza dalle 9 e 30 alle 11 e 30 di mattina poi c’è la pausa pranzo e si riprende dalle 13/13 e 30 fino alle 15/15 e 30, tutti i giorni dal Lunedì al Venerdì con materie diverse.
Poi ci sono i corsi di formazione professionale ovvero quei corsi che hanno una durata che va dai 3 ai 6 mesi che sono quelli di prestampa ovvero elaborare disegni, grafici al computer per pubblicità e aziende e quello più gettonato ovvero impianti elettrici civili, cioè il classico elettricista e che si frequenta solo se veramente interessati a imparare un mestiere che vede impegnati chi li frequenta dalle 9 alle 11 e 30 di mattina e dalle 13 alle 17 di pomeriggio. Sono corsi questi che hanno un numero chiuso di partecipanti e sono riservati a persone che possono garantirne l’intero svolgimento, ovvero detenuti che hanno condanne abbastanza lunghe per poter portare a termine il corso.
In questi giorni la Scuola ha nuovamente inizio all’interno del Carcere di Ivrea e tutti i partecipanti sono euforici e contenti, chi lo maschera bene e chi no, ma tutti, si vede sono soddisfatti di iniziare a fare qualcosa di costruttivo, finalmente avranno qualcosa da fare e nuove cose da imparare.
Poi siamo contenti di rivedere le insegnanti che sono tornate nei ruoli che avevano prima della fine della Scuola, perché si crea un legame di confidenza ma sempre col dovuto rispetto, insegnanti che anche se iniziano per la prima volta a insegnare in un carcere, sanno come comportarsi e come approcciarsi a noi detenuti, quindi sono da noi molto rispettate e stimate, (sono quasi sempre tutte insegnanti donne, se non per il corso professionale tenuto da un uomo).
Questo perché non ci vedono come scarti della società da evitare, ma persone con cui avere dialoghi costruttivi, e poter conoscere le nostre storie gli fa a volte aprire gli occhi su molti aspetti delle nostre vite sia in carcere che fuori, per loro fino a questo momento ancora del tutto sconosciuti.
E quindi cari lettori oggi è iniziato un altro anno scolastico all’interno del Carcere di Ivrea.
Speriamo di imparare cose nuove anche perché per quest’anno penso che mi iscriverò ai corsi di formazione professionale.
Valerio
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