Da libero cittadino avevo un pregiudizio

Adesso che sono detenuto ho una certezza, ma, del tutto diversa da quella che avevo prima ….

Da uomo libero quale ero, fino a pochi mesi fa, vedevo le strutture detentive dall’esterno, grossi fabbricati con sbarre alle finestre, palizzate alte diversi metri ed all’interno altre staccionate con telecamere ogni dove per poter tenere sotto controllo le “Bestie” che vi erano rinchiuse.

Mi immaginavo assassini assetati di sangue, drogati con la testa ormai “fusa”, mafiosi e chissà chi altro e tra me e me, pensavo che fosse giusto che stessero rinchiusi e che venissero privati della libertà per anni ed anni così da non poter più nuocere ad altri ed a loro stessi, speravo seguissero un percorso di riabilitazione per poter divenire persone migliori e poter, una volta usciti, esser utili per lo sforzo collettivo e tornassero a far parte della collettività …

Avevo una gran paura di queste strutture così inquietanti ed immagino che molte delle persone che leggeranno (spero) questo articolo, abbiano lo stesso timore di finirvi all’interno un giorno, anche per un banale errore che purtroppo nella vita si può commettere.

Oggi, purtroppo, mi ritrovo a far parte della popolazione di detenuti e devo essere crudo purtroppo spiegandovi come si vive in un istituto penitenziario.

Dal giorno in cui sono entrato, mi sono trovato sbattuto in un “mondo” ed in una realtà che nemmeno potevo immaginare ….

Qui dentro, i detenuti, non imparano a migliorarsi, non imparano ad esser persone civili, vengono private dei sogni, vengono private della vita …

Basti pensare alle celle, due metri di larghezza per tre di profondità, ( vi invito a prender un metro per realizzare realmente cosa vogliano dire queste misure) in cui trovano alloggiamento un letto a castello in metallo, due scrittoi di metallo, un wc ed un lavandino.

Le sedie non esistono, vengono tenute solamente nella “sala ricreativa” quindi ci si deve seder su sgabelli in legno, scomodi e con la seduta concava, nemmeno piatta …

I detenuti presenti da più tempo agghindano le loro “casette” con ogni fronzolo possibile, per scappare dalla tristezza di pareti scarne, prive di colore e cercano in ogni modo di render la loro reclusione più accogliente possibile.

La gente “comune” pensa che qui si mangi, si dorma e si ozi tutto il tempo, tralasciando due piccoli particolari …. Il CUORE e la MENTE di chi è rinchiuso.

Eh sì, due cose tanto comuni ma di cui nessuno o pochi parlano ….. CUORE e MENTE …. Ciò che ti fa andare avanti, che ti rende umano …..

La stragrande maggioranza dei detenuti hanno il cuore infranto, la testa rivolta all’esterno e no, non per tornare a delinquere, ma pensano a chi hanno perduto ed al loro futuro incerto, (sempre se ce ne sarà ancora uno) la notte, su questi materassi di spugna si piange, ci si gira e rigira, chi invocando il perdono del signore, chi sperando di non perder la forza di rialzarsi e chi, come il sottoscritto, combatte con

gli incubi di ciò che ha subito, che non lo lasciano dormire serenamente nemmeno per un istante.

Ogni risveglio è una pugnalata, ogni “chiusura di cella” è paura a causa di cosa ci aspetta dopo…la notte …..

I medici ti controllano pressione e saturazione, se hai male c’è il BRUFEN o la TACHIPIRINA, hai altri problemi di salute? Beh attendi, giorni, settimane, molto spesso anche mesi o anni, e no, non sto scherzando od ingigantendo la cosa.

Ora che mi trovo qui dentro, capisco molte cose e devo ricredermi su molti dei miei vecchi pensieri da cittadino “libero” poiché sì, ci sono persone che hanno commesso atti atroci e si, anche drogati, ma ci si deve sempre ricordare una piccola cosa, SIAMO UMANI e come tali sbagliamo e ci si aspetta che si possa riparare in qualche modo a ciò che si è commesso, così da aver una speranza, anche una flebile lucina in

fondo al tunnel e non solo lo sconforto e la disperazione.

Credevo che le persone negli istituti venissero rieducate ed aiutate ma devo ricredermi, la galera non ti rieduca, ti fa incattivire, ti fa odiare il “SISTEMA”, ti spinge ad esser una persona peggiore, ad esser invidioso, rabbioso, alle volte ti manca la lucidità e devi combattere con te stesso ogni singolo istante di ogni singola giornata per contenerti, per tenerti a freno e ricordare come sei cresciuto, come sei stato educato, come si VIVE realmente, ricordare come si ama, come si rispetta una donna, come si rispetta il prossimo, come dir buon giorno e buona sera ed anche solo ringraziare chi fa qualcosa per te …..

Qui, all’interno del carcere non ci sono solo cattive persone, ma ci sono anche persone che hanno commesso errori, ma per comprenderle, bisognerebbe parlargli, supportarle, ASCOLTARLE ed in qualche modo aiutarle, si, aiutarle, perché dall’interno di queste mura esce ogni giorno un grido d’aiuto, un grido che praticamente mai viene udito o preso in considerazione.

All’esterno giudici, magistrati e pm la fanno da padroni, decidendo pene per persone che non conoscono, persone che non hanno mai visto ne conosciuto e molto spesso vengono lodati per il loro operato.

Io non dico che non sia giusto, ma dio mio, valutate bene le persone ed aiutatele, non siamo animali, siamo esseri viventi, siamo ESSERI UMANI!!!!

di Davide O.

Per contattare la Redazione La Fenice o commentare l’articolo scrivi a  [email protected] oppure accedi a Facebook alla pagina “La Fenice – Il giornale dal carcere di Ivrea”

Autore dell'articolo: feniceadmin