Le mele marce

I seguaci del Dio Denaro

Amici e amiche lettori inizio questo articolo sull’argomento della corruzione e lo inizio con quelli che spesso chiamiamo i nostri angeli, solo che nel caso specifico di questo articolo, molti sono angeli indemoniati, posseduti dal Dio denaro.
Iniziando dalla bellissima Napoli, la mia città natale, dove in certi quartieri e periferie la povertà, l’ignoranza, l’analfabetismo, la violenza, il bullismo, le guerre per il predominio sui quartieri e infine il degrado convivono forzatamente con la gente comune la quale partecipa senza volere ad azioni criminali, come lo scippo di una borsetta ad una povera signora uscita di casa per fare acquisti nel mercatino oppure per pagare una bolletta della luce e dopo lo scippo, nel migliore dei casi, tornerà a casa piangendo e magari dovrà cercare poi di rimediare i soldi per riuscire a pagare quella bolletta della luce, ma se gli va male quella signora passerà qualche giorno in ospedale a causa di qualche trauma da caduta dovuto allo strattonamento.
La gente partecipa, con il proprio silenzio, ad un regolamento di conti tra bande, assistendo a pistolettate, raffiche di mitra, pestaggi massacranti, arresti delle forze dell’ordine le quali, a loro volta, usano violenza per riuscire a catturare un delinquente.
Poi restando passiva alla sfilata di tossici che in pieno giorno e senza un minimo di vergogna si siedono a terra dietro ad una macchina e si iniettano le sostanze stupefacenti acquistate poco prima alimentando il commercio degli stupefacenti, tossici che vengono chiamati sia dalla popolazione residente che dalle forze dell’ordine “zombie”.
I bambini vanno a scuola anche se hanno un padre spacciatore, rapinatore, contrabbandiere, killer, camorrista. A scuola si trovano fianco a fianco con il figlio di un poliziotto, di un magistrato, di un medico oppure di un semplice operaio, spesso fanno confronti, si accorgono già da piccoli della differenza negli stili di vita delle famiglie di appartenenza, tipo: “Mio padre ha come macchina la Maserati” e l’altro che risponde: “Come mai tuo padre ha quella bellissima, costosa auto e non lavora, mentre mio padre che torna tardi la sera stanco dopo il lavoro come auto ha una Fiat punto?”

Dopo qualche anno di scuola le strade iniziano a dividersi, c’è chi sceglie di spacciare droga, chi si occupa di fare la sentinella per avvertire le piazze di spaccio dell’arrivo delle forze dell’ordine, chi lavora in nero facendo anche 14 ore di lavoro per una misera paga, chi continua gli studi, chi facendo carriera criminale diventa boss, chi diventa e resta solo un killer, chi sceglie di arruolarsi nelle forze dell’ordine, e proprio questi ultimi, che per la maggior parte lo fanno solo per il misero stipendio, spesso si lasciano corrompere, perché magari sono cresciuti assieme al boss di un clan e ne sono diventati amici.
Adesso immaginate questi angeli diventati ormai seguaci del dio denaro che, per avere tutto e subito, scelgono anche loro, nonostante indossino una divisa e rappresentino lo stato, di trafficare droga, la stessa droga che, grazie alla loro professione, hanno sequestrato in casa di qualche spacciatore, oppure comunicano agli affiliati dei clan quando si stanno per fare degli arresti.
Spesso molti di questi corrotti, grazie anche a qualche dichiarazione di collaboratori di giustizia, vengono arrestati, oppure sospesi dal servizio in attesa di giudizio e riescono, grazie all’intervento dei loro colleghi corrotti ancora in servizio, riescono a farla franca uscendo assolti.
La realtà è ben più grave, poiché spesso fanno abusi sui presunti colpevoli di qualche reato, si perché una volta arrivati negli uffici di qualche caserma o stazione dei carabinieri, in qualche commissariato o questura della polizia di stato, iniziano gli abusi sia psicologici che fisici e spesso portano il soggetto in stato di fermo ad accusarsi di un reato il quale in realtà non ha commesso, solo per dare fine al massacro che sta subendo.
La mia e anche vostra preoccupazione è: quanti Stefano Cucchi ci sono stati dei quali non si è saputo nulla grazie alla tempestiva insabbiatura del caso e anche perché i familiari della vittima non hanno avuto la forza sia mentale che economica per fare aprire un’indagine? Quanti Stefano Cucchi ci saranno se non si ferma questa mattanza? Sì perché è proprio una vera mattanza che giorno per giorno si consuma negli uffici delle forze dell’ordine dove lavorano i corrotti, i non servitori dello stato, i mancati camorristi, i mafiosi. Che se solo si facessero delle analisi a sorpresa su questi soggetti, si scoprirebbe che in tantissimi fanno uso di stupefacenti.
Concludo questo articolo con una riflessione.  Quanti finti suicidi nelle carceri ci sono stati e ci saranno ancora, dei quali nessuno parla perché il mondo delle carceri è un mondo a parte dove per un motivo o per un altro ci vive una popolazione di 56.000 detenuti, tra cui un quarto è innocente, l’altra metà di un quarto in attesa di giudizio?
Questi sono i nostri concittadini, amici di infanzia, che hanno ancora custoditi i nostri segreti da ragazzini e di cui noi abbiamo dimenticato l’esistenza, e che sono passati a far parte degli ultimi, cittadini degli abissi di questo nostro bellissimo paese chiamato Italia, madre della democrazia la quale sopravvive in agonia e che per guarirla serve con urgenza una trasfusione di onestà, sincerità, umanità?

E voi, cosa ne pensate???
Siamo aperti ad ogni proposta e riflessione in merito…

Francesco C.

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Autore dell'articolo: feniceadmin