La vita da recluso

Buongiorno a tutti, oggi voglio scrivere un articolo sulla vita da recluso e il significato della privazione della propria libertà.
Iniziamo a dire che la libertà non ha prezzo, la libertà è un dono della vita che non va mai tradita
perché è sacra.

Purtroppo fino quando uno non “batte la testa” e poi finisce in questi luoghi di sofferenza non può capire… ma quando arriva il momento che la legge ti toglie la libertà e entri a fare parte di questo bruttissimo mondo da detenuto ristretto in quattro mura, allora lì si che ci si rende veramente conto
dell’errore che si è commesso.
Purtroppo quando te ne rendi conto è poi tardi, la vita cambia totalmente, il pentimento d’aver commesso il reato ti torna in mente e lì si che uno incomincia a dire “perché l’ho fatto?, vorrei tornare indietro e non farlo più… ma ormai è tardi”, e non si può tornare indietro.
Tanta gente che non è mai stata in questi luoghi di sofferenza, non può capire cosa si prova e come si
vive all’interno di queste quattro mura.
Pensate che il carcere sia rieducativo? Mi spiace vi sbagliate…
Pensate che stare in carcere sia facile? Mi spiace vi sbagliate…
Lo stare reclusi comporta duri sacrifici, sia a livello psicologico, fisico, e soprattutto il dolore più grande  è stare lontano dai propri cari, dall’affetto famigliare.
Le giornate, le ore, i minuti, sono infiniti, lunghi, il tempo non passa.. le giornate sono così strutturate:
MATTINO ; sveglia alle 7,15 per i lavoranti che portano “colazione”, e per chi deve pulire la sezione… poi dalle 9 fino alle 10,30 c’è la famosa ora d’aria dove vieni portato in un piccolo cortile tutto di cemento  e mattoni per camminare.
PRANZO ; ore 11,45 passa il carrello con il cibo
POMERIGGIO ; le celle vengono riaperte alle 12,35. Dalle 13 fino alle 15 c’è nuovamente l’aria sempre rinchiuso dentro a quattro mura di cemento.
Nelle restanti ore c’è chi cammina su e giù per il corridoio della sezione, chi sta in cella a guardare
la tv o chi gioca a carte o chi scrive alle proprie famiglie.
Alla sera veniamo chiusi alle 17,20 per far passare il carrello con il cibo… alle 18 veniamo riaperti
per portare l’immondizia all’addetto che se ne occupa, dopo di che tempo di scambiare due parole e
camminare su e giù per il corridoio e finalmente arriva l’ora della chiusura “19,25” dove ogni
detenuto viene chiuso nelle proprie celle.
Ecco, questa è la vita del detenuto all’interno del carcere, e ogni giorno e sempre uguale… quindi
bisogna saper convivere con lo strazio addosso.
Io con questo articolo, voglio dire a tutte le persone libere di non commettere mai lo sbaglio di
finire in questi posti… perché sai quando entri, ma non sai quando esci… E poi la libertà,
l’affetto dei propri cari non ha prezzo!!
Concludendo ringrazio per la vostra attenzione!!
con affetto
C.

Autore dell'articolo: feniceadmin