Fu un agente
Ruoli distinti tra il detenuto ed un agente
rinchiusi e sottoposti al soldo dell’ordine di chi spesso ci mente,
fu un agente uno tra tanti a salvare un uomo senza più niente
fu un agente a bocca tacita ed a sguardo silente
a donarmi mille parole da seminare nella mia mente,
fu lui a giurare al patriottismo italiano
fu inaspettatamente lui a considerarmi come un essere umano,
nelle notti più dure tra consigli e frasi che cita
fu un poliziotto penitenziario a salvarmi la vita,
un uomo allo specchio, a contratto con una divisa
stressato ma in virtù di una calma fatta di ghisa.
Odio però le forze dell’ordine, che al soldo dell’ordine
difendono l’ordine e non il comune campare
dimenticando il popolo per cui si addestrò arrivando a giurare,
Amo però l’idea che questo possa cambiare .
Fu un agente a non abusare del suo potere
e fu lui stesso a fare per noi più del suo dovere,
non usò la penna per rovinarci
usò il sangue d’inchiostro e il cuore di foglio per aiutarci,
anche se pazienza ce ne vuole molta
le parole di chi parla cambiano i pensieri di chi ascolta,
un agente e un detenuto matureranno insieme prima della raccolta.
Per aiutarci non usò penna e carta,
avendo stoffa. Non superficiale veste di marca,
fu la coscienza allora a fare da sarta.
Inferno
Il mare si nutre delle nostre lacrime
l’inferno il riflesso delle nostre anime
un ombra che taglia la luce del respiro
sogni naviganti su cui mai viro
la pioggia un inutile rumore
la riunione tra l’odio e l’amore
la sabbia si atteggia ad oro ma rimane arida
imprigionati in muri di grida
l’universo un caos con senso e un ordine insensato
l’universo oscuro, un immenso corvo alato .
La tua voce passata alla radio
i sogni nel cassetto li ha nascosti, gli scheletri nell’armadio
i demoni espulsi dallo stato in me non li ammetto
ma i mostri dormono ancora sotto il letto.
L’inferno brucia l’anima di chi si è perso
il mare soffoca chi non si è mai immerso
l’inferno è una prigione in cui ci rinchiudiamo spesso
senza mura nè sbarre rinchiuso dentro me stesso.
Vic