Buongiorno, eccomi nuovamente qui, però oggi vi voglio raccontare qualche cosa che riguarda me stesso, spero che sia di vostro gradimento!
Dio aiutami tu, perché sono solo un povero umano…. Dio io prego per te…. Ma chi prega per me?
Dimenticare un beneficio ricevuto è un male ma dimenticare un torto subito è un bene!
Tutto iniziò il 06/02/2020, quando ci fu il mio arresto…
Io sono un ragazzo di 34 anni, e mai avrei pensato che nella mia vita sarei finito in carcere…
Una volta superate le prassi iniziali, l’idea di spensieratezza ha iniziato a pervadermi: non si trattava più solo della cella in cui stavo entrando, il solo pensiero di lasciare tutto, e soprattutto di aver deluso le persone per me care, mi teneva sveglio tutta la notte.
Dal momento in cui mi hanno messo le manette e ho varcato il primo portone, mi sono reso conto che la mia vita non sarebbe più stata la stessa.
Entrando si è circondati di agenti penitenziari, hanno divise pure loro, si riconoscono.
Ma i criminali?? Dove sono? Non si trovano, non si trovano mai.
Ogni persona che si incontra ha una propria anima e identità indipendentemente dal proprio vissuto e dalle decisioni prese.
Un giorno qualcuno mi disse: se vuoi essere il migliore, devi guardare solo i migliori!
E’ buffo scrivere questo, ma vi posso dire che nonostante io sia qui, persone migliori di me ne ho conosciute davvero tante.
Essere qui potrebbe essere una sconfitta per molti. In effetti me lo chiedo tutti i giorni, ma poi guardando indietro i ricordi mi parlano… mi sussurrano…
Tutto può avere un senso!?
Parlando qui con molte persone tutti affermano la stessa cosa. Ciò che mi rattrista e che mi spaventa è la paura di molti di ritornare nella società e di non sapere cosa fare.
In realtà sento dire: «quando esco faccio così o faccio cosà?”.
In realtà, vedo solo tanta paura e smarrimento, forse il sistema carcerario in molti entra nel DNA e non possono più farne a meno.
Per quello che mi riguarda posso dire che sto soffrendo tantissimo e così sarà fino a quando il mio spirito non sarà al di fuori di queste mura.
Vedo e sento tanto pessimismo in quasi tutti: questa aria di rassegnazione che avverto, è davvero molto imbarazzante.
A volte mi soffermo con qualcuno, gli faccio qualche domanda, cerco di capire… Certe volte ho paura delle risposte!
Ma devo dirvi che guardando negli occhi molte persone, leggo e capisco tante cose e il malessere che portano dentro per vari motivi.
La rassegnazione non si impossesserà di me, voglio sentirmi vivo e pronto per rincominciare più forte di prima.
Voglio considerare questa esperienza come una “partita di calcio” e credere che, con la sofferenza, la diligenza, la perseveranza vincerò il mio campionato!!
E CON TUTTO IL CUORE, AUGURO A TUTTI DI VINCERE IL PROPRIO CAMPIONATO.
Carlo M.O.
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