Mi chiamo Claudio, e subito ringrazio la redazione “ La Fenice” che ci permette questa attività, grazie alla quale possiamo farci conoscere, ci fa conoscere tra di noi ed è altra attività che ci fa aprire gli occhi e vedere i nostri sbagli.
Il 23 marzo 2016 la data del mio arresto, per furti fui condannato alla pena di 8 anni e mesi 3.
Avevo solo 19 anni e ora sono cinque lunghi anni che sto chiuso, e capisco cosa è il carcere.
Questo è un posto dove impari dagli altri più grandi e più piccoli e anche tu puoi essere un esempio di buona condotta per dentro e fuori. Questo articolo lo scrivo soprattutto per i ragazzi che stanno fuori, che magari non sanno cos’è il carcere, che magari non sanno di essere su una strada poco buona e che hanno bisogno anche di questo riferimento.
Qui molti ragazzi hanno già scritto cosa è per loro il carcere. È un “4 muri” chiuso dove per i maschi non esistono più le donne e per le donne non esistono più i maschi. Dove l’elettronica concessa è la tv e una radio, o lettore cd, niente di sofisticato come lettori mp3 e dvd. Ci sono questi computer senza internet, per fortuna provvisti di una enciclopedia.
È concesso il colloquio con i parenti, la fidanzata o moglie, e anche amici se autorizzati. Lettere postali e domandine agli assistenti per chiedere se si può essere autorizzati a mandare i vestiti in lavanderia, per esempio. Il contatto tra persone è importante e qui è pieno di persone con testa calda, e le regole parlano chiaro, sono vietati atteggiamenti arroganti e intimidatori, bisogna stare tutti amici e conoscenti.
Per fortuna si lavora anche, ma gli stipendi sono bassi. Io non vedo l’ora di uscire!
Claudio A.
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