Qualche giorno fa, il 13/01/2023 sono andato a vedere il teatro che hanno organizzato in questo
carcere, con un progetto curato dall’Associazione Volontari Penitenziari e finanziato con il contributo
del Comune di Ivrea, città del libro 2022.
Una decina di detenuti sono stati preparati dall’attore e regista Luca Vonella, della compagnia “Teatro a Canone “ di Chivasso, ed è stato veramente bello, una cosa meravigliosa! Dire che sono stati bravi è davvero poco! Mi sono reso conto di quanto sia stato difficile per tutti loro imparare a memoria parola per parola le frasi e quei discorsi piuttosto lunghi.
Anche io l’anno scorso ho fatto un pizzico di teatro con un progetto della scuola (Cpia4 Torino), con la professoressa Lisa Gino, quindi oggi capisco bene quanto hanno dovuto studiare tutte quelle persone per memorizzare ogni cosa, ogni passo, ogni parola senza mai sbagliare niente, perciò da parte di tutti i ragazzi della redazione “la Fenice” ci congratuliamo con tutti loro e con tutto il loro staff di volontari che li hanno supportati dall’inizio fino alla fine.
Ovviamente gli applausi sono stati lunghi e duraturi perché oltre a noi detenuti anche le nostre professoresse, le nostre educatrici, la Dott.ssa Ceccarelli e la Dott.ssa Raitano, gli assistenti, gli ispettori, la Direttrice e tutti i volontari esterni hanno capito bene che questo teatro è stato fatto veramente bene e che c’era tanto amore e passione in tutto quello che stavano facendo queste persone.
Poi oggi ho saputo che ieri pomeriggio c’erano ancora più persone a vedere questo bellissimo teatro, per esempio c’era il Sig. Sertoli che è il Sindaco di Ivrea, il Sig. Orso Giacone che è il Garante dei detenuti di Ivrea, Bruno Mellano che è il Garante regionale dei diritti dei detenuti, la dirigente del provveditorato regionale penitenziario e ancora tante altre persone molto importanti per tutti noi! La loro presenza è stata di grande conforto per tutti gli attori ma anche per tutti noi spettatori.
Appena siamo saliti su in sezione tutti noi ci siamo detti: “però questi ragazzi sono stati veramente bravi” e nessuno ha detto il contrario nemmeno per scherzo perciò facciamo i nostri più sinceri complimenti sia ai detenuti che ai volontari per questa vostra ottima riuscita!!
Anch’io faccio volontariato tutte le volte che ho la possibilità di poterlo fare; e ogni volta che lo faccio mi sento meglio perché mi sembra un po’ di rimediare a tutte le male-azioni che ho commesso nella mia vita, io so bene che questo non basta a rimediare a tutti i danni che ho fatto ma intanto comincio così e poi vedrà.
Fortunato, uno dei detenuti che stava facendo il teatro alla fine ha chiuso lo spettacolo con un bel discorso che ha commosso un po’ tutti noi ma soprattutto lui stesso, e questo tutti lo hanno capito. Costui è un detenuto che io ho conosciuto nel 2016 nel carcere di La Spezia e vi posso dire che da quell’anno ad oggi è tutta un’altra persona, ovviamente è cambiato in meglio.
Vi dico questo perché una persona che si mette a fare teatro sente che in lui qualcosa è cambiato o
sta cambiando, altrimenti non si metterebbe mai in gioco soprattutto nel fare teatro. Come disse
Sylvester Stallone alla fine del film di Roky 4:” se io posso cambiare, se tu puoi cambiare, se voi potete cambiare, allora tutto il mondo può cambiare, Adriaaaaana ti amooooooo”.
A Natale quando ero in permesso premio nella Casa famiglia Santa Croce a Candia Canavese mentre facevamo un’opera di volontariato e una pausa caffè con 5 brioche ripiene e 4 panini belli ripieni con prosciutto e mozzarella di bufala, io stavo parlando un po’ con il Sig. Di Mauro Vincenzo dei tanti reati commessi nella mia vita; e lui alla fine del mio discorso mi ha detto: “senti Saverio, tu hai veramente tanto da farti perdonare da Gesù! Perciò secondo me solo un Ave Maria prima di dormire non ti basta”. Allora io gli ho risposto: “Vincenzo io conosco solo questa preghiera perciò se pensi che non basta insegnami qualche altra preghiera, così lui mi ha insegnato un Padre
Nostro e un Gloria al Padre”, anzi me lo ha pure scritto a computer e poi me lo ha stampato su un foglio di carta in caso me la dimenticavo di nuovo. Che dirvi, il Sig. Vincenzo è un amico e mi sta guidando bene nella mia nuova vita! Devo a lui tutto il volontariato che sto facendo fuori di qui e che continuerò a fare durante il mio cammino; e i suoi insegnamenti di vita per me sono il mio nuovo percorso. Lui ha capito bene che io sono in carcere da tanti anni, 14 anni per l’esattezza e che dopo tanti anni il mondo lì fuori è cambiato e lui mi sta mettendo a passo con i tempi di oggi.
Ora vi saluto tutti ma prima vorrei dirvi che riguardo alle 5 brioche ripiene e 4 panini che io mi mangio tutte le mattine quando sono fuori di qui questa è una cosa più che normale, me lo ha detto anche il Sig. Di Mauro.
Un giorno lui mi ha detto: ”Saverio se tu non mangiassi così tanto non sarebbe normale visto che tu lavori veramente tanto, perciò Signori e Signore se lo dice lui vuol dire che è così! Perciò posso continuare a mangiare 5 brioche ripiene e 4 panini ben imbottiti per colazione!
Saverio C.
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