Wormhole

L’oblio dei miei pensieri

Mesi che passano, settimane che passano, giorni che passano, ore che passano, minuti e secondi che passano.
Carcere che passa e poi non passa, momenti alternanti, altalenanti.
Sono qui, a scrivere, non so bene che cosa, non so nemmeno se ne ho voglia.
Solita giornata in Carcere, vengo in Redazione e mi metto davanti al computer … inizio a scrivere, ma ripeto, non so cosa stia scrivendo esattamente …
La Redazione, la mia zona di comfort, l’unico luogo qua all’interno di queste mura in cui posso dare libero sfogo ai miei pensieri in questo posto allucinante …
Il mio computer, i miei programmi, la mia musica ed inizio a vagare per lo spazio-tempo mentale in cerca di parole, frasi e concetti che non sempre riesco a cogliere.
Come se la mia mente vagasse per distinti universi, su diversi binari, asincroni a tutto ciò che concerne il pensiero stesso.
Mi sforzo di pensare, di trovare un’ispirazione per scrivere e buttare giù qualcosa di concreto, ma non ci riesco.
Ascolto Love di Marracash & Guè Pequeno, con a fianco i miei colleghi redattori, incoscienti ed ignari di ciò che mi passa per la mente … forse, con esattezza, non lo so nemmeno io.
Mente intrinseca ed impregnata dalla noia, quasi una sorta di nausea, guaribile da nessun medicinale materiale in commercio.
Vuoto celebrale che rimbomba tra le mura di questa fortezza inviolabile.
Il tempo, quell’unità di misura che ci consente di definire e pianificare quello che percepiamo dalla realtà in cui viviamo … la vita delle persone in libertà prosegue, ed iorimango qui, fermo, immobile, detenuto.
Tutto scorre ma difformemente …
La percezione del tempo qui è diversa dal mondo fuori dalle sbarre.
Il tempo in carcere è dissimile dal tempo esterno, come nel film Interstellar, proprio come se fossi stato risucchiato dalla forza devastante ed ineluttabile di un Wormhole.

Grazie a tutti. Ciao.

Alessandro & Valerio

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Autore dell'articolo: feniceadmin