La letteratura può salvare

La letteratura può salvare non una sola vita, la vostra, ma anche tantissime altre vite se noi occidentali rivolgessimo una maggiore attenzione ad altri Paesi poveri.
Molti di noi non si interessano a questi Paesi poveri ma siamo presi dalla nostra frenesia giornaliera e dal nostro egoismo individuale.
La maggioranza di noi occidentali pensa solo al proprio benessere e basta e quando ci accorgiamo delle disgrazie altrui, spesso lo sappiamo solo grazie agli scoop giornalistici.
E’ solo in quel momento che ci rendiamo conto che nel mondo, o meglio negli altri Paesi, c’è gente che muore di fame, sete, malattie infettive etc.
Diciamo solo: Poverini e non facciamo nulla per cercare di cambiare qualcosa o migliorare la situazione.
Pensiamo di essere impotenti verso queste atrocità. Ma non è così.
Io penso che, se ognuno di noi si facesse carico di piccole azione umanitarie, qualcosa potrebbe cambiare.
Noi, singolarmente, siamo come una goccia d’acqua nell’oceano ma tutti assieme riusciremmo anche noi a riempire l’oceano.
Queste parole le ho lette in un bellissimo libro biografico scritto da Madre Teresa di Calcutta. Solo uniti possiamo debellare quelle menti fasciste o estremiste come fece la giovane Malala* che con la sua caparbietà ha tenuto testa ai talebani estremistiche non le permettevano il diritto di studiare per le donne afgane.
Grazie all’informazione di un giornalista, tutto il mondo si è mosso e tutti siamo diventati Malala.
Ritorno a dire che non dobbiamo essere indifferenti a questi eventi apocalittici che portano popoli interi a spostarsi. Insieme a costoro noi dobbiamo camminare attraverso deserti e traghettare con loro e di non giudicare le poche azioni malfatte dai pochi facinorosi che si spostano con queste maree di persone perché è per questo che purtroppo tutti noi diffidiamo di questi popoli. Che queste atrocità finiscano quanto prima. Possiamo solo se vogliamo. Basta smettere noi occidentali di sfruttare i loro giacimenti d’oro, diamanti, petrolio e gas e quant’altro questi paesi producano. Queste cose le so tramite la letteratura che mi ha portato a conoscenza di tutto ciò che sto scrivendo e se tutti noi leggessimo e approfondissimo le conoscenze capiremmo cosa c’è nel mondo al di fuori di questa piccola nazione che è l’Italia e cercheremmo tutti insieme di essere Malala e lottare per un mondo migliore.

Daniele C.

* Malala Yousafzai è un’attivista pakistana (1997). È la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace (2014), nota per il suo impegno per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione delle donne bandito da un editto dei talebani.

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Autore dell'articolo: feniceadmin