Mi chiamo C. e come sa qualcuno che mi conosce ho scritto più di qualche articolo dal carcere di Ivrea. Sono di Napoli e dopo più di 15 anni sono uscito dal carcere di Ivrea, ovviamente mi dovrò fare altri 15 anni in detenzione domiciliare, ma le sorprese per me non finiscono nel peggiore dei modi, come notate scrivo ancora da libero per la redazione La Fenice proprio perché penso che è l’unica voce che viene data a questi ragazzi del carcere, anzi non mi stanco mai di ringraziare Olivia per quello che fa e più di me nessuno lo può sapere avendo ogni giorno a che fare con la legge e gli operatori.
Dopo tanti anni di carcere pensavo che l’Italia sarebbe migliorata e che le mafie si sarebbero, come dire, “ridotte”, ma devo dare brutte notizie, non dico questo perché ho contatti con loro, no nemmeno con il pensiero, anzi i killer di Napoli mi cercano per ammazzarmi, le ragioni sono due e la prima è perché ero anche io un killer della camorra, ma poi mi sono autoaccusato di tutti i miei reati.
Come viviamo? Come prima, chiusi dentro casa dalla mattina alla sera, qualcuno dirà se la tua vita e così in pericolo perché sei andato giù? Non sono venuto giù con il sorriso, il nord e in particolare Ivrea mi hanno cacciato dicendomi che per me non c’era posto, e non solo gli operatori, ma anche la Chiesa … ecco perché nella realtà poche persone fanno i fatti, ma tra tante cose non buone nella mia vita e nella vita dei miei bimbi ci sono 2 professoresse di Ivrea che vanno anche nel carcere a fare scuola. Sono mesi che mi stanno vicino, una si chiama Lucia, meravigliosa, l’altra si chiama Anastasia. Per i miei bambini sono disponibili anche economicamente come lo fanno ogni settimane mandandomi libri ecc …
Ecco dovremmo prendere esempio da queste persone che sono l’ orgoglio italiano,ma potrei continuare fino a domani perché per loro non c’è una fine tanto sono meravigliose.
Ma in questo momento vi vorrei spiegare cosa succede in questo paese, secondo me ovvio ma è molto difficile che mi sbaglio: le mafie hanno l’Italia tra le mani e fanno quello che vogliono dal Sud al Nord con un cambiamento …
L’ unico strumento per combatterle erano i collaboratori di giustizia, ma qualcuno ha pensato bene di passare il messaggio che i pentiti sono una banda di “pazzi assassini” che devono rimanere chiusi in carcere, secondo me le ragione sono altre, ecco sappiate che così non si vince più contro le mafie.
Vi posso assicurare che il 90 per cento degli assistenti sociali che sono quelli che fanno da tramite tra le sorveglianze detenuti ecc … non solo non sanno fare il loro lavoro, ma non fanno nulla per aiutare un detenuto, anzi vogliono che rimanga nel carcere se carcere si può chiamare (anche di questo si potrebbe parlare a lungo e chi più di me lo potrebbe fare visto che mia mamma mi ha” partorito” in carcere?)
Vi devo dire che le scorte per le protezione sono aumentate tra suore, preti, giornalisti giusto perché fa più notizia … in Italia è così … ribadisco: le mafie esistono e sono padrone del paese … oggi basta dire una sola cazzata contro le mafie per ottenere le scorte, così si ottiene fama e successo …. Ripeto le mafie esistono.
Che dirvi … se trovate il prossimo articolo vuol dire che sono ancora vivo.
C.
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