Il mio primo permesso

Buongiorno a tutti finalmente dopo una dozzina di anni ho sbloccato un permesso ed è stato qualcosa di meraviglioso!
Il Sig. Di Mauro Vincenzo che è il responsabile di questa comunità casa famiglia Santa Croce che si trova a Candia Canavese, alle 11 mi è venuto a prendere, perché il primo permesso me lo hanno dato accompagnato da lui e mi ha portato direttamente in questa comunità; e appena sono sceso dalla sua auto mi sono subito reso conto che quel posto mi sarebbe piaciuto, perché come per tutte le cose il primo impatto è quello che conta di più.

C’erano tre persone di nazionalità diverse uno da l’altro che giocavano a pallone e mi hanno accolto come se mi conoscessero da una vita e mi hanno messo subito a mio agio, mi hanno fatto fare un giro per tutta la casa che non è piccola e mi hanno mostrato subito quale fosse la mia camera con una stanza bellissima e i bagni con le docce, tutti nuovi.
Poi siamo scesi al piano di sotto e mi hanno aperto il frigo e mi hanno detto: “Saverio, sappi che noi pranziamo tutti insieme alle 12.30 e ceniamo alle 19.30 e la mattina facciamo la colazione ma se tu fuori da questo orario hai fame apri il frigo e puoi mangiare quello che vuoi, puoi farti un panino o mangiarti uno yogurt, fai quello che vuoi”.
Poi mi hanno mostrato l’esterno, dietro quel fabbricato c’è un bel giardino grande dove coltivano patate, zucchine e quant’altro, lì dentro sono tutti in collaborazione e si aiutano tra di loro, si dividono i compiti e ognuno di loro sa già quello che deve fare senza che nessuno glielo dica.
Poi ce il Sig. Di Mauro Paolo, fratello del Sig. Vincenzo, ed è lui che cucina e a dirla tutta cucina proprio bene, era una dozzina di anni che non mangiavo cosi bene.
Dopo cena un po’ di TV tutti insieme e poi ognuno si è ritirato nella sua stanza, ognuno di noi aveva la sua stanza personale, cosa che ormai io mi ero quasi dimenticato cosa significasse avere una stanza tutta per sé, e non si sentiva una mosca volare perché lì dentro tutti sanno bene cosa significa avere rispetto per gli altri inquilini.
Il giorno dopo mi sono svegliato presto perché il sole quasi mi accecava gli occhi, quel posto è cosi bello che mi sono addormentato con la finestra aperta e le tapparelle completamente alzate e come mio solito mi sono pulito la mia stanza, ma subito dopo anche gli altri tre erano già attivi , chi si e messo a preparare la colazione, chi stava facendo le pulizie, chi si e messo a zappare l’orto, così anch’io ho dato una mano a zappare l’orto e mi è piaciuto farlo! perché mi è venuto in mente quando all’età di 9 anni andavo con mio nonno in campagna e lui mi faceva zappare sempre il suo orto.
Mio nonno mi diceva sempre: se sapevo che avrei avuto un nipote forte come te avrei risparmiato i soldi per comprarmi il trattore.
Poi verso le 10 abbiamo fatto una seconda e ricca colazione perché ho chiesto al signor Vincenzo di andare a prendere un vassoio di cornetti ripieni per festeggiare un po’ la mia uscita e lui è andato in una pasticceria lì vicino.
Comunque io quel giorno sono stato benissimo!! e non vedo l’ora di ritornarci anche perché abbiamo fatto insieme un piano di vari lavori che ci sono da fare come coltivare zucchine, pomodori e altri lavoretti.

Saverio C.

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Autore dell'articolo: feniceadmin