Parte seconda
L’altra volta eravamo rimasti al rapporto con mio fratello e su questo argomento non ho molto da aggiungere se non che comunque ha più di 30 anni e 2 figli con la sua ex compagna, e un figlio con la mia attuale cognata con la quale ho un ottimo rapporto e che devo ringraziare per l’aiuto che mi ha dato in tante occasioni. Lei e la sua famiglia mi hanno molto aiutato in 3 mesi per me molto difficili, specialmente lei e suo padre.
Quindi io sono comunque contento se lui ora sta bene e vive serenamente la sua vita con chi preferisce.
Per questo ho sempre ritenuto che le persone a cui devo qualcosa, anzi a cui devo tutto sono in primo luogo e senza ombra di dubbio la mia santissima madre la quale non smetterò mai di ringraziare e spero un giorno, anzi sono sicuro che riuscirò a renderla fiera di me, e poi c’è quel ragazzone gigante del mio fratellino che mi ha supportato e che ha saputo prendermi nei miei momenti peggiori.
Anche al mio patrigno devo molto, perché si è preso carico molte volte di situazioni di cui avrebbe potuto semplicemente fregarsene e invece ha fatto più di quanto il mio stesso padre abbia mai fatto per me.
Abbiamo avuto la possibilità di tirarci fuori dalla strada molte volte, come dicevo prima mia madre ci ha provato molte volte senza mai purtroppo riuscirci.
Nel 2012 aprì un bar per darci la possibilità di avere qualcosa di nostro ma dopo poche settimane quel bar lo facemmo diventare il covo di tutti i peggio di Borgo Roma. Era bello quel bar, aveva due piani e ne abbiamo combinate di tutti i colori anche li, io e mio fratello maggiore eravamo incaricati del turno serale e notturno dalle 18.00 più o meno fino a mezzanotte o talvolta anche le 02.00. Il problema è che iniziammo a spacciare anche all’interno del nostro locale facendolo diventare un punto di riferimento per spacciatori, prostitute e vari clienti.
Aggiungo solo che dopo sei mesi quel bar prese fuoco per una fuga di gas e ci fu una grande esplosione al suo interno rendendolo inagibile.
Ennesima delusione e conferma per mia madre, che però ha riprovato più volte a coinvolgermi nelle sue attività di ristorazione, ma io non ero pronto e penso che mi serva questa lunga lezione e questo ennesimo sbaglio che mi ha portato a tornare in carcere, perché così posso modificare quei punti di me che pensavo aver sistemato e che invece hanno ancora bisogno di una revisione.
Ma torniamo al mio passato.
Avevamo cominciato a fare rapine per conto nostro senza coinvolgere il resto del “gruppo” e parlo di me, mio fratello maggiore e di altri 4 personaggi.
Ad oggi penso che fu uno sbaglio enorme anche se poi nel corso degli anni sono venuto a sapere che comunque tutti quelli che facevano parte di questo “gruppo” sono stati arrestati, chi prima e chi dopo, è toccato a tutti passare per il carcere e fermarsi per qualche anno.
E poi di quel “gruppo” rimase solo il ricordo, alcuni finiti chissà dove, altri finiti a farsi di eroina e a fare piccoli furti, altri tornati ai loro paesi, altri in galera e solo un paio di loro adesso sono liberi a farsi le loro vite e tra questi c’è anche mio fratello maggiore, io invece sono uno di quelli che sta ancora pagando con il carcere.
Altri hanno pagato in modo diverso con le collaborazioni che hanno dato con le Autorità Giudiziarie. Ma nonostante tutto siamo ancora tutti vivi.
Siamo dei sopravvissuti.
La verità è che non ho mai fatto nulla di buono, non sono neanche stato capace di prendermi la patente, ho perso la ragazza che amavo perché la mia testa era proiettata su altre cose, ho deluso e non ho mai aiutato mia madre anche se in molte occasioni avrei potuto, la verità è questa, ho fallito fino ad ora quello che sono stato è proprio quello.
Ho portato guai a casa, ho coinvolto mia madre in situazioni di cui devo solo vergognarmi.
Sì mi sono divertito, ho avuto veramente tanti momenti intensi e belli, cose che uno di 50 anni ancora non ha mai provato e che neanche arriva a pensare di fare, ma cosa mi è rimasto?
Anni di carcere e basta, ho perso amici veri che hanno provato anche loro a tirarmi fuori, ho perso amici, amori, fiducia di chi amo di più della mia famiglia. Sono rimasto solo a soli 29 anni. E pensare che me l’hanno sempre detto, mi hanno sempre dato buoni consigli ma io me ne fregavo perché me la spassavo, pensavo solo a divertirmi e a bruciare soldi che avrei potuto quantomeno impiegare per costruirmi qualcosa … invece no.
Mi credevo più furbo degli altri, spendevo tutti i soldi che avevo in tasca il sabato sera e la domenica li rifacevo di nuovo e mi bastava questo, divertirmi andare nei locali e passare le serate tra cocaina e prostitute, questa è la verità.
Non c’è né onore, né rispetto, né potere, né popolarità, nemmeno soldi … ormai per me… solo anni di carcere, questa è la vera e triste verità.
Rimane un bel ricordo, rimangono le cose fatte, ma che comunque resta passato.
Il “gruppo” di cui facevo parte è durato anni, poi si è dissolto nel nulla, ognuno per sé, né onore, né rispetto, niente di queste cazzate. Solo un ragazzo di 29 armi in galera con i suoi sensi di colpa e con la fortuna per lo meno di aver finalmente capito che quella vita non faceva per lui.
Ecco a voi la verità, un bravo ragazzo che è diventato il peggiore per dimostrare a qualche balordo che ero capace di fare qualcosa meglio di chiunque altro.
Quando non avrei dovuto dimostrare niente a nessuno se non a me stesso e semplicemente stare dietro la mia famiglia ed oggi magari avrei fatto strada, un altro tipo di strada. Essere qualcuno a 18 anni mi è costato caro e la cosa peggiore è che alla fine non ero nessuno, la considerazione ed il rispetto che pensavo di avere dagli altri era solamente la paura che incutevo.
Ho lasciato indietro le cose più importanti e la considerazione delle persone che erano più importanti per me.
Ma purtroppo la vita è cosi, per capire certe cose devi sbattere la testa e farti male, sanguinare tanto e capire che quel sangue continuerà a scorrere se fingi di aver capito.
Devi cambiare farlo per te stesso e poi per dare soddisfazioni a chi ti è stato sempre vicino e non parlo dei balordi ma di mia madre, della mia famiglia che anche per colpa mia non è più quella di prima.
Rimango io solo e la capacità di fare cose che alla fine non ti portano da nessuna parte.
Avrei dovuto spendere quegli anni a imparare a fare qualcosa di buono o a fare soldi in modo pulito, avrei dovuto passare quegli anni a godermi la giovinezza come un ragazzo normale che non lascia che la periferia lo cambi e lo renda un cattivo ragazzo di un brutto quartiere.
È piena l’Italia di bravi ragazzi nei brutti quartieri, io ero uno di loro ma poi ho lasciato che tutto quello di cui ho scritto si impadronisse di me e sono diventato quello non avrei mai dovuto essere.
So che ho ancora tempo per costruirmi un futuro, lontano da tutte le cazzate del mio passato, ma raccontando un pezzo della mia vita questo è tutto quello che mi viene da scrivere.
So di avere le capacità di mettermi a posto e fare qualcosa di buono in futuro, ma ho voluto scrivere le cose per come sono senza troppa gloria e senza troppo piangermi addosso, semplicemente pezzi del mio passato e con l’esperienza di oggi aggiungere riflessioni su tutto ciò che era, che è, e che sarà. Grazie.
Valerio R.
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