Sono Pasquale

Frammenti della mia vita

scrivo queste poche righe per esternare tutto il mio disagio e la mia tristezza per quanto mi è accaduto in questi ultimi anni.
Dall’età di quattordici anni mi sono trasferito qui in Piemonte, proveniente da Castelvolturno.
Ho iniziato a combinare una serie di guai, spesso uscivo di casa a tutte le ore del giorno e della notte e frequentavo brutte compagnie.
Ho iniziato a fare uso di cocaina, e, quindi, a commettere una serie di furti per comprarmi la droga.
Dopo qualche tempo sono stato arrestato e sono stato rinchiuso in una Comunità, dalla quale sono fuggito diverse volte e sono stato rinchiuso in carcere.
Mi rendo conto solo adesso dopo questo mio periodo prolungato in carcere della vita da disadattato che conducevo.
Credevo di poter fare ciò che volevo, di non rispettare alcuna regola e di poterla sempre fare franca, ma quando sono finito qui in carcere, ho capito che il gioco della mia ribellione era veramente finito.
Avevo una mia “fidanzatina” che si chiamava Martina alla quale tenevo particolarmente, ma che con tutte le mie azioni disgraziate ho perso per strada. Lei mi ripeteva ogni giorno di smettere di compiere reati ed incominciare a vivere una vita onesta e tranquilla. Se mi fossi messo in riga lei mi sarebbe stata accanto.
Io continuo a scriverle da qui dentro e non mi dò pace per non averla ascoltata.
Ora sono solo nella mia cella stretta e fredda.
La sera prima di addormentarmi recito le mie preghiere e mi confido con il mio Signore.
Chiedo perdono e mi auguro di avere nuovamente una opportunità per riscattare il mio passato disgraziato.
Sono giovane ed ho bisogno di essere aiutato per ricominciare a vivere una vita dignitosa ed onesta.
A volte vorrei potermi sfogare, raccontare i miei pensieri, il mio dolore, la mia sofferenza. Sono solo e mi tengo tutto il mio disagio rinchiuso nel mio cuore.
La mia anima soffre ma cerco di resistere e farmi forza, ogni giorno, per affrontare i miei pensieri e i miei turbamenti.
Vorrei ricevere un abbraccio, una stretta di mano, un incoraggiamento amorevole per sentirmi nuovamente accettato e preso in considerazione. Ora mi sento abbandonato, sono consapevole di avere commesso tanti errori nella mia giovane vita ma proprio perché sono giovane ho la necessità di essere preso per mano e ricondotto sulla giusta strada.
Concedetemi la mano e datemi un aiuto: voglio tornare a vivere ed a guardare il cielo azzurro e le nuvole volare.
Voglio ricominciare ad amare, e magari a recuperare il rapporto con quella mia fidanzata che solo per i miei comportamenti disgraziati si è allontanata da me.
Ho preso consapevolezza che io sono stato la causa della mia detenzione e dopo questa mia esperienza spero di diventare un uomo migliore. Sono altrettanto consapevole di essere un giovane uomo fragile e con molte incertezze.
Ho teso la mano e spero che qualche anima buona possa afferrarla ed aiutarmi.

Pasquale D.

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Autore dell'articolo: feniceadmin