Eccomi sono sempre Matte…
Apro un argomento che non è un granché felice o armonioso, ma la solitudine ha fatto parte di un lungo periodo della mia vita, mi ha cullato, mi ha bastonato, ma soprattutto mi ha cresciuto e rinforzato costruendomi barriere d’acciaio inscalfibili.
La solitudine sì, è brutta; a volte affascinante, preziosa… quando entri nel mondo della droga ti isoli da parecchie persone che ti vogliono veramente bene, e ti circondi di persone che ti vogliono vicino solo per convenienza: chi ti cerca per necessità, chi per colmare i loro vuoti o è semplicemente in cerca di compagnia…
Io sinceramente ci sto bene nella mia solitudine, ho imparato ad amarla senza escludere le persone che mi vogliono veramente bene, dopo aver fatto un’accurata selezione. Tante porte mi sono state chiuse in faccia quando sono entrato nel tunnel della droga, non posso biasimarli perché non avevano tutti i torti, ero diventato scontroso e pericoloso, non potevi fidarti di me, forse non mi fidavo nemmeno io di me stesso perché cercavo sempre di fregare chiunque e qualunque cosa mi passasse sotto il naso, con lei e la solitudine ci stavo bene perché erano le mie amanti preferite ma anche le più micidiali…
E’ pericolosa troppa solitudine, ti può far cadere in un buco profondissimo senza che tu riesca a trovare più una via d’uscita (tristezza, depressione, ecc.…). Quando ho capito che stavo sbagliando a dosarla ho chiesto aiuto al mio angelo custode, Mauro(operatore/infermiere del Sert di Ivrea), come sempre mi ha dato un pezzo di puzzle da attaccare al mosaico della mia vita (poi vi spiegherò in cosa consisteva questo piccolo pezzo…). Grazie a quel consiglio ho imparato ad usare la solitudine come mia droga personale, prendendola a piccole dosi, necessarie per stabilizzarmi moralmente; oggi qui nel “boia” [carcere ndr]riesco ad averne veramente poca, di solitudine, e questo un po’ mi manda in astinenza, e quando raggiungo l’apice potrebbe comunque esserci l’universo attorno a me ma io con la mente riuscirei a non vedere nessuno, pur di colmare la mia necessità di solitudine…
E’ brutto davvero, essere da soli; sentire la solitudine che prende a martellate il cuore, ma se impari a prenderla in un senso positivo e non come una punizione ti fortifichi davvero molto, a tal punto di essere geloso della tua solitudine e dei tuoi spazi personali, impari a sentirti più forte e non hai bisogno di nessuna spalla su cui piangere, perché sai sostenerti da solo, non hai bisogno di chiedere aiuto, perché, anche se sei nella merda ti alzi da solo e ricominci, fai sacrifici ma sarai orgoglioso di averli fatti. Non bisogna nemmeno troppo abituarsi a stare da soli e fare di essa la tua compagna di vita, è meglio prenderla come una piccola amante con cui fare l’amore ogni tanto, perché se un giorno trovassi la tua dolce metà non saresti in grado di condividere l’amore di una vita di coppia….
Raga, la solitudine è bella, anche necessaria a volte, ma è davvero tanto tanto difficile da usare, e ho molto ancora da imparare su di essa, anche io… (si accettano consigli eh…. 😉 )
Il vostro redattore Matte…
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