Il bullismo, oggi, verso non solo i propri pari ma anche verso chi dentro gli istituti ricopre un ruolo è un fenomeno sgradevole e simbolo di un’ignoranza ormai dilagante tra i giovani d’oggi, che per affermarsi s’impongono con la prepotenza, la violenza e la maleducazione per risultare più simpatici? Più forti? Piu…?
Il problema di queste situazioni infime, purtroppo, è come ormai sia una prassi sorpassare i limiti della civiltà e del buon comportamento per gli scolari. Troppe volte si sente in un telegiornale o si legge in un quotidiano, ma anche facendo due chiacchere con qualche docente di situzioni al limite del ridicolo perché certi tipi di comportamento negli istituti di formazione provocano danni ampi nell’ambiente e nel clima scolastico sprecando un’opportunità che non bisogna dare per scontata: lo studio; è doveroso ricordare che ancora oggi ci sono paesi in cui avere la possibilità di studiare non esiste!
Io, purtroppo, non diedi il valore effettivo alla scuola e allo studio e, con il senno di poi, mi pento amaramente di aver sprecato un’occassione così importante.
Ci sono miei coetanei che oggi al posto di essere dove sono io si trovano affermati in un campo e sicuramente la scuola non l’hanno mai presa come un circo, io purtroppo non colsi l’opportunità e solo con il senno di poi rimpiango certe scelte passate.
Quale sarebbe stata la risposta migliore davanti ai miei errori da ragazzino?
Gli episodi di bullismo, come definiti dalla legge micro-reati e quindi micro-criminalità, sono forse l’indice peggiore, senza una correzione adeguata, di un futuro, per la maggior parte creato nell’idea di questi ragazzi di un continuo lascia passare. Chiudere un occhio non è la risposta. Se io sono qua oggi è anche perché non sono stati corretti a tempo debito certi comportamenti inadeguati non solo a scuola ma in generale in un qualsiasi contesto.
In un’età in cui sbagliare è più frequente di quel che si crede e oggigiorno soprattutto con continui input che arrivano dai social e dai media che esasperano ragazzi nell’eccesso, è giusto per loro e per una società civilizzata correggere in tempo e non mettendoli in galera ma prevenendo: al posto di dare un’espulsione o una nota che hanno effetto minimo sull’educazione metterli in attività di volontariato destinate apposta per riflettere sull’importanza delle conseguenze dei propri comportamenti e per renderli partecipi di una vita fatta di responsabilità perché l’adolescenza ha in sé le fondementa dell’uomo che si sarà un domani.
Il bullismo rende vittime in fondo anche se stessi con un’ottica più distante. Se un ragazzo non ha gli strumenti per essere corretto, chi ha la possibilità di aiutare a marginare ciò ha il dovere umano, fondamentale, di non voltarsi dall’altra parte. Dalla mia esperienza personale e dai miei errori, ci tengo di cuore a lanciare un messaggio
ai ragazzi che fuori iniziano a prendere strade sbagliate: “Tutto il negativo che avete dentro trasformatelo in qualcosa di bello, avete tutto il tempo per non fare gli errori che ho fatto io e che oggi mi hanno portato a trovarmi dove sono, datevi la possibilità di cambiare, lasciando perdere tutte le cose che solo all’apparenza vi fanno sentire migliori!”
Ale7
Per contattare la Redazione La Fenice o commentare l’articolo scrivi a: [email protected] oppure accedi a Facebook alla pagina La fenice – Il giornale dal carcere di Ivrea (@lafenice.giornaledalcarcere)