Sono passati ormai dieci anni dal giorno che mi hanno arrestato e tra un carcere e l’altro, in questi tanti lunghissimi e maledetti anni, sono cambiate e successe tante cose, troppe cose, qualcuna bella ma per la maggior parte solo cose brutte.
Sono stato arrestato nel 2010 per la terza e ultima volta, e sei mesi dopo morì anche mio padre, per mia fortuna io mi trovavo a gli arresti domiciliari e per questo ho potuto partecipare alle sue onoranze funebri. Il giorno dopo ho preso in braccio i miei due nipotini più piccoli, due bellissimi gemellini di cinque anni, Miriam e Andrea, e li ho portati a mangiare un gelato, in una gelateria vicino casa mia giù a Potenza e gli avevo promesso che ci saremmo rivisti presto. Quello stesso giorno avevo promesso anche a i miei nipoti più grandi Eros e Giulia che appena potevo li sarei andati a trovare e avremmo passato qualche giorno insieme, visto che io abitavo a La Spezia e loro nel Veneto. Quello stesso giorno feci una sacra promessa anche a mia Madre, che appena avessi potuto la sarei andata a prendere e me la sarei portata a La Spezia a vivere con me, stavo solo aspettando che mi finissero gli arresti domiciliari e poi avrei assunto una badante per servirla e riverirla. Nulla di tutto questo si è avverato, perché cinque giorni dopo il funerale di mio Padre mi hanno fermato per un nuovo arresto definitivo e da allora non sono mai più uscito dal carcere.
Ma nonostante tutto io ringrazio Dio di aver potuto partecipare al funerale di mio Padre. Ma da allora tutto è cambiato. Mia nipote Giulia che dieci anni fa mi chiamava zio non ricordo più quante volte al giorno, e che allora aveva solo dodici anni, l’anno scorso si è sposata e sta aspettando una bambina che a giorni verrà al mondo e lei sarà presto una Mamma, e suo fratello sta per sposarsi anche lui.
Ovviamente non mi hanno lasciato andare mai a nessun matrimonio dei miei cugini o dei miei nipoti, perciò non potrò andare nemmeno al suo di matrimonio, chissà se potrò andare almeno al matrimonio dei miei nipotini più piccoli che oggi hanno tredici, visto che davanti a me ho ancora altri dodici anni da scontare, prima di ritornare un uomo libero. In questi dieci anni si sono sposati quasi tutti i miei cugini, tanti cugini, e pensare che per noi nel meridione è molto importante presenziare ad un matrimonio di un cugino e ancora di più di una nipote, purtroppo da qui posso soltanto augurargli tanti tanti tanti auguri. Oltre ad aver perso la partecipazione di tutti i matrimoni dei miei parenti più cari, in questi dieci lunghi e maledetti anni mi sono venuti a mancare anche dei parenti e amici a me molto cari. La mia ex compagna mi diceva spesso una frase che ogni tanto mi viene in mente ancora oggi, mi diceva: Saverio, le vere cose belle della vita ti accorgi di non averle più solo dopo che le hai perse e non c’è le hai più.
Allora non capivo il significato ma oggi sì e anche tanto.
Per esempio il Natale.
Quando ero un bambino il giorno più bello dell’anno per me era il giorno di Natale!!! per vari motivi, ma il motivo più importante era perché eravamo tutti riuniti alla stessa tavola. Noi siamo sei figli, uno ad un anno di distanza dall’altro e tutti cresciuti con dei sani principi e mai nessuno dei miei fratelli e sorelle si è perso per la via, scegliendo la strada più facile e veloce, a parte me.
Poi da adulti eravamo un po’ tutti sparsi per Italia per motivi di lavoro e qualcuno era in Germania. Un po’ alla volta ci siamo sposati e per motivi di distanza l’uno dall’altro ci vedevamo sempre meno, ma quando ci incontravamo a Natale e c’erano anche i nostri nipotini, allora mi sembrava di rivivere il Natale di quando io ero un bambino.
I miei genitori erano molto felici, perché almeno per quei 3-4 giorni all’anno eravamo di nuovo tutti insieme, mio padre dava sempre il meglio di sé, faceva di tutto e di più perché in quei giorni non mancasse niente a tutti noi, ma soprattutto ai suoi nipotini.
Da adolescente io ho sempre sentito tutto l’amore e il calore dei miei parenti vicino a me, per i miei nipotini io ero lo zio preferito, per i miei fratelli e sorelle io ero il fratello maggiore, anche se ero il più piccolo di età e non avevo mai nemmeno immaginato che con la mia detenzione mi sarei trovato solo!!! In tutti i sensi.
Un po’ li capisco anche, avere un parente in carcere comporta mille problemi, economici, di tempo, di disagio, e quant’altro!
Che dire, la detenzione un po’ alla volta ti porta via tutto, soldi, famiglia, affetti e molto altro. Questo se sei forte di carattere, altrimenti ti porta via anche la vita.
Saverio C.
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