Buongiorno a tutti eccomi nuovamente qui con un nuovo articolo sperando che sia di vostro gradimento, con l’occasione saluto tutto lo STAFF della MAGNIFICA FENICE.
Già il titolo parla da sé …. Il perdono che vorrei tantissimo dai miei cari, da chi ho deluso con il mio comportamento avendo recato dolore anche a loro con la mia assenza.
Ogni giorno ci rifletto su questa cosa, e più ci penso e più ci sto male!!
Non è giusto che le persone che amo debbano soffrire a causa della mia stupidità.
Sono un ragazzo di 35 anni, che nella vita ha sofferto molto, ho avuto molte sofferenze a livello famigliare ( cose personali), sono cresciuto in comunità fino all’età di 16 anni.
Al compimento dei 16 anni, sono tornato a casa a vivere con mio padre e la mia attuale moglie.
A 18 anni mi sono sposato, e dall’unione ho avuto 3 splendide creature, due femmine e un maschietto.
La più grande ha 16 anni, il maschietto 8 anni, e l’altra piccola principessa ha 2 anni e mezzo.
lo fuori avevo e ho un bel lavoro nel “118 come infermiere”, una mamma stupenda e 4 sorelle, mia moglie, e i miei bimbi.
Nella vita non mi è mai mancato nulla …. tranne gli anni passati in comunità dei minori dove l’affetto non c’era, era come crescere su una strada in mezzo a gente più grande di me, tossici, alcolizzati, ecc …ecc … insomma li ho avuto molti problemi nel socializzare con la gente, esprimere ciò che sento/provo.
Successivamente ho avuto diversi lutti molto importanti nella mia famiglia tra cui l’ultimo è stato quello di mio papà, un uomo stupendo che per me oltre padre era anche un amico, un confidente. Dopo la sua morte mi sono sentito veramente perso, il mondo mi è crollato completamente addosso, disperato, triste, vivevo uno stato di choc fortissimo, in quanto per un lungo periodo mi ha portato la depressione, attacchi di ansia e panico.
Un giorno all’improvviso ho voluto incominciare a trasgredire, è incominciata la mia vita da “schifo”. Specifico, non ho reati gravi o reati pesanti, sono tanti piccoli reati che messi tutti insieme e mi hanno portato in carcere.
Avevo voglia di fare stupidate, non credevo più in me, non credevo più in nulla … la morte di mio padre mi aveva devastato completamente!!
Di giorno andavo a lavorare normalmente, poi dopo iniziava la mia “seconda vita” fatta di pc per fare truffe su internet per fare tanti soldi.
Volevo sfidare la legge, sfidare me stesso … tutto ciò inconsciamente, in quanto, come ho detto, a me e alla mia famiglia e figli non ci è mai mancato nulla, ma il trasgredire con persone più grandi di me mi faceva sentire “grande”. Alla fine è stato soltanto lo sbaglio più grosso della mia vita, uno sbaglio che mai riuscirò a perdonarmi, ho ferito chi credeva in me, chi mi ama … “tutta la mia famiglia “.
Quando poi ho capito i miei errori, ho smesso … ma ormai era troppo tardi e non potevo più fare nulla per rimediare!
Così inizia il mio calvario; “denunce, processi, fino quando il 6 febbraio 2020 è arrivato il mio “arresto”, e sono stato subito trasportato in carcere per scontare la condanna per i miei errori fatti precedentemente.
Non avrei mai e poi mai pensato della fine che avrei fatto, rinchiuso in carcere in una cella, privo di libertà e affetto … dell’affetto dei miei cari.
Ammetto che sono veramente amareggiato, deluso, pentito di me stesso, per tutto quello che ho fatto, e pensare che fuori ho ancora tutta la mia famiglia ” mamma, sorelle, moglie e figli” che mi aspettano a braccia aperte.
Ora che uscirò le cose cambieranno, basta con l’illegalità, mi prenderò cura della mia famiglia, dei miei figli, tornerò a lavorare al mio solito lavoro, farò le cose come vanno fatte, senza più sbagliare.
Oltre tutto, fare l’infermiere è un lavoro per me molto importante, in quanto mi piace aiutare il prossimo.
Quello che ho capito è che la famiglia, la libertà, l’onestà NON HANNO PREZZO.
Questo è un piccolo riassunto della mia vita …
Vi ringrazio per l’attenzione, un forte abbraccio a tutti!!
A PRESTO!!!!
M.O.Carlo
Per contattare la Redazione La Fenice o commentare l’articolo scrivi a [email protected] oppure accedi a Facebook alla pagina la fenice – il giornale dal carcere di ivrea