Sono stato un ragazzo di strada

La valigia del Trinca
Bernardo Quaranta, chiamato Bacci  ed anche “Trinca”, ha vagato lungo le strade di Genova, ha dormito sotto i ponti, sulle panchine delle ville o alla stazione ferroviaria e l’unico suo bagaglio era una vecchia valigia piena di poesie scritte su pezzi di carta trovati per la strada o in mezzo all’immondizia che portava sempre con se e da cui non si distaccava mai.
Bacci non ha mai disturbato nessuno, la sua unica compagnia era un bicchiere di vino che beveva nelle bettole genoane e che pagava regolarmente:
“Vino,amico vino,
non ti importa
se puzzo
se sono povero
se sono un barbone
mi capisci
mi consoli
mi doni l’oblio.

 
Così visse la sua vita di clochard sotto le stelle, e le intemperie
Piove,io cammino
e le nuvole
rovesciano su di me
secchi colmi di tristezza.
Io cammino,
guardo il cielo
e cerco il sole
ma piove ancora.
Perché?
( dal Blog di Gaspare Agnello)

Sono stato un Ragazzo di strada in poche parole un “CLOCHARD”


La mia vita diciamo è stata un pochino “SFORTUNATA” perché quando avevo l’età di 15 anni purtroppo bisticciai con i miei genitori.
E da quel momento sono iniziati i miei problemi, e ho dovuto incominciare a dormire per le vie e nei parchi pubblici.
E cosi incominciai a bere e inoltre, per mangiare, avevo incominciato a fare dei piccoli “furti”
E da lì poi incominciai ad entrare ed uscire dal carcere.
Poi per dormire andavo alla CARITAS mi facevo dare dei sacchi a pelo e delle coperte, poi quando il tempo non era brutto dormivo per strada.
La sera stavo in qualche stazione con altri amici a bere.
Poi quando il tempo era bello andavo davanti ai supermercati per guadagnarmi qualcosa, aiutavo le signore anziane a sistemare a sistemare la spesa in macchina.
Anche perché a noi “clochard” i servizi sociali non ci hanno mai dato una mano.
Purtroppo quando vieni considerato un emarginato sempre più spesso fai delle cose che non vorresti fare e ricorri alla droga e all’alcol.
E purtroppo per tanti sembra che sia bello stare per strada ma però non si rendono conto della sofferenza che uno in quelle condizioni prova realmente.
Ma uno quando vive per strada, soprattutto di notte, si deve cercare un posto sicuro al coperto in caso di pioggia … e se è sporco lo si pulisce e poi ti ci puoi mettere a dormire …. per sempre, con un occhio sveglio, per non finire a litigare con altre persone che si vogliono prendere il tuo posto.
Poi si sa che tra barboni si ci può anche rubare le cose a vicenda, quei pochissimi euro che abbiamo “guadagnato”.
Viviamo per strada, a nessuno importa come stiamo … per i barboni nessun conforto, devono soffrire e infettarsi di malattie, attraversare solitudine, gelo, indifferenza …
Le persone che dormono sui marciapiedi o in qualsiasi altro posto abbandonato devono, dovrebbero essere aiutate, accolte, non bisogna abbandonarle, le dobbiamo aiutare perché tutto questo ci possa servire da lezione e che se vediamo su un marciapiede un barbone lo dobbiamo aiutare perché solo sapere, vedere e capire la sofferenza dell’altro può rendere la vita, il mondo un po’ migliore.

Santo G.

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Autore dell'articolo: feniceadmin