Non ti basta mai…

Mi presento sono Matte.

Ho vissuto per quasi 8 anni per strada e, come per tanti, la droga è stata la mia più fedele compagna…
Ho fumato le mie prime sigarette all’età di 10 anni, si pensava fosse solo un gioco a quell’età, ma, dopo, il gioco si è fatto sempre più serio, ha preso il sopravvento, come spesso accade; inizi con una sigaretta ogni tanto, poi passi ad una al giorno e poi finisci per fumare tutti i giorni…
Hehehe… Ma la cosa brutta è che non ti limiti solo a quello, tendi sempre a volere di più, di più… Non ti basta mai, per cui dalle sigarette si passa alle canne olèèè… Le prime canne te le passano gli amici, e così prendi il via, ma nemmeno questo ti basta, il fumo che ti passano gli amici è una tantum, vuoi essere indipendente, per cui cerchi quello che lo vende, 25-50g e via, ne hai per un po’, arrivano gli amici e iniziano a chiederti se gliene puoi vendere 20, 30, 40€ e tu, così, rimani senza, per cui che fai?? Resti senza?? Ma non se ne parla proprio; per cui inizi a comprarne 1etto, cosi hai la scorta per te e per gli amici, solo che agli amici lo rivendi ad un prezzo maggiorato rispetto a quello che l’hai pagato, così metti via i soldi e cominci a comprarne di più, di più… Non serve che metti i manifesti per farti il giro, bastano gli amici; loro iniziano a volerne di più perché la passano a loro volta ad altri conoscenti, i soldi iniziano ad aumentare, gli etti si trasformano in chili, e da lì inizia la Bella Vita.
Perché avrei dovuto arricchire gli altri?? Ho deciso di mettermi in proprio, ho iniziato a coltivare un po’ di marijuana; iniziamo con 5/10 piantine, ma il rendimento è poco e, anche qui, non ti basta mai; a 16 anni sono stato indagato per spaccio e coltivazione diretta, ho buttato giù 50/60 piante in un bosco, mi sono arrivate a casa 3 pattuglie della polizia con un mandato di perquisizione, ma già allora ero piuttosto furbo e prevenivo le cose, quindi, per paura di essere arrestato, non tenevo nulla a casa; tra l’altro era casa di mia Madre. Quando vide che ero indagato per quei reati ha preso la decisione di cacciarmi fuori di casa.
Ero ancora un ragazzino, a quell’età, non sapevo ancora del tutto come funzionava il mondo vero e proprio, per un attimo mi sono trovato in mezzo all’oceano senza saper nuotare, ho dovuto imparare tante cose da solo e da lì ha inizio il vero e proprio calvario della mia vita.
La vita da strada, la vita di un randagio…
Dalla bella vita, quella senza problemi, quella che se una cosa non andava bene comunque una base dove tornare ce l’avevi, il mangiare e il calore di una casa c’erano sempre, tutto cambiò, ora era tutto diverso, bisognava pensare in una maniera nuova; dovevo procurarmi l’impossibile: da mangiare, calore, riparo, ma soprattutto la corrente (che era la cosa più difficile da rimediare, paradossalmente) senza quella non sarei più riuscito a tenermi in contatto con i clienti e con il giro che mi ero creato, ciò avrebbe voluto dire niente soldi, e questi erano la necessità primaria; per il cibo entravo nei supermercati con uno zaino vuoto e ne uscivo che straboccava di roba (con tanta pratica fatta, ormai…); riparo: per fortuna a me piaceva stare in mezzo alla natura, sapevo di una casa abbandonata per cui me ne sono appropriato; con un po’ di lavoro l’ho ristrutturata affinché fosse più o meno agibile, a quel punto, visto che avevo una stufa ed una cucina di fortuna, mi sono andato a riprendere la mia pitbullina, Samy, così avrebbe fatto la guardia alla mia piccola fortezza.
Piano piano mi sono tirato su da solo, ma come si sa per la strada non fai sempre belle conoscenze e, una conoscenza dopo l’altra, sono arrivato a conoscere la “ragazza” che ho sposato e che purtroppo mi ha giurato eterna fedeltà: la cocaina…
A poco a poco, un preliminare dopo l’altro, la cosa iniziava a piacermi sempre di più, è stata l’attrazione fatale della mia vita e credo che lo sia per molti; sniffate e fumate ad un certo punto non bastavano, volevo provare sempre di più, iniziai a frequentare una ragazza vera e propria che mi insegnò una nuova tecnica, quella di farmela in vena, ed è stato come toccare l’apice: all’inizio l’euforia era al top ma, ahimè, come tutte le cose, arriva il momento in cui non ti basta e ne vuoi sempre di più, i soldi, anch’essi, non bastano e inizi a fare cose di cui, quando te ne rendi conto, non vai per niente fiero (queste ve le racconto un’altra volta)…
Eravamo in due a fare cose brutte, anzi forse bruttissime, per avere sempre più coca per noi e da rivendere; la coca ti mette in uno stato di squilibrio totale: quando non ne hai diventi nervoso, irascibile e scontroso, in poche parole una persona di merda; saresti disposto anche a vendere l’anima dei tuoi cari al diavolo per averne, non hai più sentimenti per nessuno perché, ormai, hai giurato involontariamente fedeltà a lei, alla coca, e ti trasformi in un essere spregevole che non piace nemmeno più a se stesso; devi fare una battaglia contro il tuo demone interiore, una guerra davvero lunga e traumatica, non ci sono parole per descrivere quello che senti e quello che provi… Ma anche questo ve lo spiego un’altra volta…

Redattore Matte

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Autore dell'articolo: feniceadmin