Il mio compagno ombra

Eccolooo è tornato, Matte il pazzo non si è dimenticato di scrivere, è che si è preso un po’ di impegni ed è dura stare dietro a tutto …
Tanti di voi non lo sanno ma c’è un tipo di detenuto all’interno del solito girone infernale di cui vi parlo sempre che purtroppo non uscirà mai più, salvo permessi premio dopo 8 anni di reclusione più 2 anni raggiunti con i rispettivi giorni maturati, e in totale siamo a 10 anni. Tutto ciò perché ogni 6 mesi di detenzione effettuati con ottima condotta, ti concedono il beneficio di 45 giorni di sconto di pena, per cui se sommi ogni semestre in totale vengono fuori 2 anni, ecco così possono accedere al permesso i ragazzi con il fine pena mai … anzi lo Stato ultimamente si vergognava di scrivere “mai” quindi ha pensato bene di dare una data anche a loro ossia: 9999 !!!
C’è tanta differenza tra stare in cella con una persona che ha una pena bassa o con una persona che ha l’ergastolo. Voi vi chiederete che ci potrà mai essere di diverso?
Io vi rispondo che c’è una differenza abissale!! Un ergastolano è una persona che vaga tra i vivi come un’ombra: vede tutto sente tutto, ma non sa mai nulla, quelli più scaltri cercano di farsi voler bene da queste persone, ma per farlo bisogna rapportarsi a loro con un atteggiamento intelligente, rispettoso, e facendogli soprattutto capire che sai farti gli affari tuoi.
Se sei un porta guai, o se vedono che sei scartato da tutte le persone ti allontanano da loro a prescindere dalle ragioni. Tutto ciò perché passano gli anni, i lustri e in loro nasce una certa abilità istintiva a riconoscere le persone che portano guai, proprio come un radar riescono a capire chi va bene e chi no.
Io sono stato accettato da una persona che ora come ora potrei reputare un fratello maggiore, si chiama Luigi G. E’ un ragazzo con molti principi sani, ma più che altro è molto intelligente e quando serve sa essere anche una persona molto colta e intellettuale nonostante sia cresciuto in strada proprio come me.
Credo che sia una persona da prendere da esempio positivo nella vita per i più giovani come me che entrano per la prima volta in questi luoghi, perché è una persona che sa farsi ammirare e stimare senza mai sentirsi superiore ai suoi interlocutori.
Ho girato qualche cella prima di riuscire a trovare il mio compagno giusto per finire questa mia esperienza che la vita mi ha riservato con il carcere. Infatti prima di trovare il mio equilibrio mi sono dovuto imbattere in persone dispettose, poco pulite …
Altre volte invece sono stato con persone con cui mi è piaciuto molto condividere spazi e tempo, ma che ho deciso di abbandonare per cercare di crescere a livello personale e conoscere persone migliori e con più esperienza di quelle precedenti che mi permettessero di avere un bagaglio umano e di vita maggiore quando avrò finito questo mio viaggio in carcere.
Il mio compagno “ombra” di cella oggi si chiama Giorgio P., potrebbe tranquillamente essere mio padre per l’età che abbiano di differenza. E’ stato condannato per alcuni omicidi, è un tipo schivo e riservato e ha dimostrato nel tempo che siamo insieme di avere un cuore grande.
Con lui in stanza mi sento quasi al sicuro, perché non cerca problemi ed è rispettato dalla stragrande maggioranza delle persone.
Quando sono andato dall’agente di custodia per chiedere di essere spostato dalla cella in cui ero precedentemente mi accolse con piacere, ma nello stesso tempo mi chiese se ero sicuro di voler condividere la cella con un uomo condannato per degli omicidi …
Io personalmente mi trovo bene a condividere gli spazi con persone con storie difficili come lui perché sanno vivere con rispetto e principi la quotidianità.
Diciamo pure chiaramente che la vita qui è forse peggio della della vita in strada, è, a volte, come essere in una giungla, con animali di ogni specie …, c’è di tutto e tutto si muove in una continua “non vita” una triste sopravvivenza. Se sai integrarti nel giusto modo, facendoti accettare dalla popolazione dove vivi, allora sopravvivi e impari tanto.
Come in natura fanno gli animali, cosi in carcere fanno le persone, se metti in un acquario un’orca dove ci sono altre orche che hanno già fatto branco non l’accettano e tempo pochi giorni troverai solamente pochi brandelli di essa. Così noi umani. Solamente che non possiamo ridurre a brandelli le persone anche perché sennò andremmo a pagare molto più di quello che abbiamo da scontare, per cui le nostre difese sono limitate, molto limitate.
La prossima volta amici lettori vi racconterò del mio mentore e stimato “Fratello maggiore che non ho mai avuto” … ;-P

A presto un salutoneeee …
Come sempre … Matte il pazzo …

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Autore dell'articolo: feniceadmin